Consiglio comunale “di fuoco” a Piana degli Albanesi. Urla, liti ed una maggioranza che adesso vacilla un po’ di più. Il consiglio comunale era stato convocato con urgenza per approvare il regolamento e le aliquote dell’imposta unica comunale, la Iuc. “Mi aspettavo che si sarebbe discusso su questo – dice il consigliere dell’opposizione Alberto Petta – ed ero pronto a battermi e ad oppormi come sempre affinché le tasse di questa comunità non fossero ancora una volta aumentate”. Invece le cose sono quasi subito degenerate. Il presidente del consiglio comunale Matteo Mandalà, chiedeva con un documento letto in aula di rinviare la discussione del punto all’ordine del giorno per consentire a tutti i consiglieri di studiare meglio le proposte delle aliquote avanzate dall’amministrazione e decidere in un secondo momento con piena coscienza e nell’interesse dei cittadini, che quelle imposte devono pagarle. A questo punto il caos. Si sono scoperchiati antichi rancori. Prima le accuse di Sel, poi quelle del gruppo Hora Autonoma. Il diverbio, acceso, tra il presidente e Giovanni Bovì, proprio del gruppo civico. Il motivo del contendere, la poltrona di presidente del consiglio che, secondo accordi elettorali, sarebbe dovuta passare dal Pd ad Hora Autonoma, proprio a Bovì, dopo 2 anni e mezzo di mandato del sindaco. “I toni sicuramente si sono accesi e di questo me ne scuso – dice Bovì -, ma sulla presidenza del consiglio non transigiamo e non ci spostiamo di un solo centimetro. C’erano degli accordi ben precisi. Loro (parla del Pd, ndr) si sono un po’ rimangiati tutto. Contestano tutto: noi, il governo ed il sindaco. Ma allora perché non abbandonano la Giunta? Hanno un vicesindaco, un assessore ed il presidente del consiglio comunale. Cosa pretendono ancora? La crisi di Governo a Piana c’era stata ed era stata superata con il rimpasto di Giunta. Adesso è tornata? Non lo so, ma di certo bisognerà capire tante cose. Cosa vuole fare il Pd e che ruoli abbiamo noi all’interno della maggioranza”. Stempera i toni Matteo Mandalà del Pd e presidente del consiglio comunale: “Le contestazioni mi sono arrivate principalmente dal consigliere Giancarlo Cuccia – dice Mandalà -. Ho detto che sono pronto a rassegnare le dimissioni qualora servisse. Credo che la discussione non c’entrasse niente con il punto all’ordine del giorno, tanto è vero che dopo la mozione è stata approvata all’unanimità. Certo, che ci sia qualcosa che non quadri in questa maggioranza non lo scopriamo certo ieri. La crisi politica a Piana si è aperta lo scorso novembre e sicuramente è un discorso che andrà approfondito. Quello che è stato detto ieri sono illazioni prive di fondamento. Qui stiamo parlando di un problema serio che riguarda il futuro del nostro Paese. Dimissioni o sfiducia al sindaco? Gli elettori hanno dato un mandato chiarissimo al primo cittadino e noi siamo convinti che l’esperienza vada fatta proseguire fino in fondo”. Critica la visione del consigliere Alberto Petta: “Ieri ho assistito ad uno spettacolo indecoroso – dice Petta -. Una compagine che stava insieme legata dall’odio verso un solo nemico, l’ex Sindaco Gaetano Caramanno si sgretolava e cadeva in pubblico e durante la seduta di consiglio comunale sotto il fango dell’interesse personale e delle meschine rivendicazioni di poltrone e di danaro. Ciò che sconvolge è come la guerra fra partiti sulle posizioni e sulle poltrone di assessorati e sulla poltrona di presidente del consiglio abbia da mesi paralizzato l’attività amministrativa dell’Ente e che il Sindaco Scalia sia completamente incapace di qualsiasi reazione o iniziativa che possa risolvere questo stato confusione di stallo totale”.