I Carabinieri della Compagnia di Monreale hanno tratto in arresto in esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari E.B., di anni 21, responsabile di aver dato alle fiamme un’autovettura nel maggio del 2012, incendio da cui scaturì il danneggiamento di altri due veicoli parcheggiati a fianco del primo. L’operazione è stato il frutto di una lunga attività d’indagine che, iniziata dalla denuncia del danneggiato, si è protratta per quasi due anni. In particolare i Carabinieri si sono soffermati sull’analisi di alcuni “frame video” che riprendevano, proprio nella notte del danneggiamento, un giovane a bordo di un ciclomotore che si aggirava per il paese trasportando sulla pedana del suo scooter una bottiglia incendiaria. Ad inchiodare il ragazzo, il rinvenimento, nei pressi dell’auto incendiata, di frammenti di bottiglia compatibili con quella trasportata dallo stesso sullo scooter. Di fondamentale importanza è risultato, infatti, il primo intervento dei militari, che ha consentito di registrare quei primi elementi indiziari che, a distanza di due anni, hanno consentito all’Autorità Giudiziaria di pronunziarsi circa il presupposto giuridico per la misura cautelare coercitiva. Ad integrare la gravità indiziaria del fatto, secondo all’Autorità Giudiziaria, anche la presenza di astio e litigi tra il danneggiato e il giovane. I militari poi, hanno ricostruito la riconducibilità del veicolo ripreso da alcune telecamere quella notte con quello effettivamente in uso al reo all’epoca dei fatti: il prezioso contributo è giunto grazie allo studio di alcune contravvenzioni al codice della strada che, proprio nel 2012, erano state elevate al giovane alla guida di quello scooter. Anche gli abiti indossati dal giovane quella notte e visionabili attraverso le telecamere, sono stati rinvenuti ancora nella propria disponibilità a seguito della perquisizione domiciliare. Insomma, “un puzzle investigativo”, dove tutti i pezzi si sono incastrati a dovere l’un con l’altro. Dopo le formalità di rito il giovane è stato posto agli arresti domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia. (FOTO ARCHIVIO PALERMOTODAY)