CATANIA (ITALPRESS) – Due stazioni sismiche temporanee sono state installate all’Istituto Tecnico Nautico Trasporti & Logistica e al centro COM in via Australia a Pozzallo da parte dei ricercatori dell’Università di Catania (Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo.
Le installazioni, una delle quali sarà sostituita da un’installazione sismica permanente, sono un ulteriore risultato ottenuto grazie al progetto i-waveNET che ha per capofila l’Università di Palermo ed è finanziato dalla Presidenza Regionale Siciliana tramite il programma di cooperazione Interreg V-A Italia-Malta.
Il progetto i-waveNET, il cui responsabile scientifico è il professore Giuseppe Ciraolo del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo, prevede un partenariato costituito anche dall’Università di Catania e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con il coinvolgimento anche di ISPRA, CNR, Università di Malta, Transport Malta e OGS Trieste.
L’obiettivo principale del progetto è lo sviluppo di un’azione di sistema finalizzata alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico (allagamenti da mareggiate, erosione costiera) nelle aree marino-costiere comprese tra la Sicilia e Malta, mediante l’implementazione di una rete di monitoraggio innovativa basata sull’integrazione di diverse tecnologie di misura, come antenne radar HF, sensori sismici, sensori di livello del mare, stazioni meteo costiere e boe ondametriche.
In particolare, l’Università di Catania, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’Università di Malta si occuperanno dell’acquisizione ed elaborazione di un particolare tipo di segnale sismico, detto microseism, generato dall’interazione tra il moto ondoso e la terra solida. Mediante algoritmi all’avanguardia di intelligenza artificiale, tale segnale sismico sarà trasformato in informazioni quantitative sul moto ondoso.
Il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, nei locali del Municipio, ha ricevuto le delegazioni degli atenei di Catania e Palermo che si sono occupate dell’installazione delle apparecchiature per il monitoraggio del mare tra Sicilia e Malta.
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