Ormai da qualche giorno ad Altofonte tiene banco una lamentela comune tra i giovani e tra gli utilizzatori dei mezzi pubblici. È stato infatti stabilito che la linea 230, che unisce la stazione centrale di Palermo a Villaciambra, non debba più fermarsi a Piano Maglio (in territorio di Altofonte), dove però continua ad effettuare la manovra di inversione di marcia. Tale decisione ha causato addirittura sdegno in molti cittadini che si vedono costretti a percorrere a piedi lunghi tratti di strada (fino a 1,5 km) e che sono comunque costretti a subire i disagi ed i ritardi causati dalle manovre dell’autobus.
Diciamo che in una zona non proprio ben servita, l’eliminazione delle 5 fermate Amat è un disservizio in più che i residenti non gradiscono, considerando anche che i mezzi usufruiscono liberamente della zona, sia per la già citata inversione di marcia, sia per le lunghe soste degli autisti. Operazioni impossibili da effettuare a Villaciambra (il capolinea teorico).
Sappiamo che Amat in questo periodo di ristrettezze, sta puntando un po’ i piedi con i comuni limitrofi a Palermo, per evitare le tratte extraurbane (come è già accaduto per la linea 389 a Monreale), ma data la uguale percorrenza del tratto di strada precedente questa decisione, nel caso del 230, sembra solamente l’ennesima scelta sbagliata.
(Nella foto, una delle fermate soppresse e, poco più avanti, lo spazio dove i bus fanno inversione di marcia)