Nella mattinata di ieri i Carabinieri della Stazione di Misilmeri, con il supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia e della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Palermo hanno tratto in arresto un 70enne incensurato di Misilmeri, con l’accusa di tentato omicidio di una vicina di casa. Intorno alle 9 di ieri è giunta una telefonata al 112, in cui una signora segnalava l’aggressione subita da una vicina di casa nel suo appartamento in una delle vie centrali di Misilmeri. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Misilmeri e della Stazione, giunti sul posto in pochissimi minuti, trovavano la vittima, una 72enne, riversa a terra in cucina, con il viso fracassato dagli evidenti colpi di un oggetto contundente, mentre nella stanza c’era sangue dappertutto. Prestati i primi soccorsi alla signora, poi trasportata d’urgenza dal 118 all’ospedale Civico, iniziavano le verifiche per ricostruire la dinamica dei fatti. La donna prima di essere portata via sull’ambulanza, era riuscita ad indicare ai Carabinieri in maniera sommaria cosa era accaduto. Accantonata l’ipotesi dell’aggressione a scopo di rapina le indagini si sono indirizzate verso la lite con i vicini, degenerata in un atto di violenza. Il vicino di casa, un 70enne, veniva condotto in caserma per essere sentito sui fatti, ma le dichiarazioni rese non coincidevano né con quanto dichiarato dalla vittima, né con la ricostruzione basata sul sopralluogo effettuato dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Palermo e del Nucleo Operativo di Misilmeri. Alla fine della mattinata si riusciva a ricostruire con esattezza l’accaduto. Il 70enne, che al momento dei fatti accusava un fortissimo mal di testa, era andato dalla vicina a chiedere un’aspirina, e la vittima lo aveva fatto accomodare in cucina per preparargliela. Mentre la signora stava sciogliendo la compressa nell’acqua l’uomo l’aveva improvvisamente aggredita con un oggetto trovato nella cucina, colpendola più e più volte sulla testa e sul viso per poi allontanarsi solo quando la vittima aveva iniziato a gridare aiuto, attirando l’attenzione degli altri vicini di casa. L’uomo dopo un primo momento di confusione, ammetteva i fatti, assumendosene la piena responsabilità, dichiarando di non saper dare alcuna spiegazione del perché avesse agito in quella maniera, precisando che tra le famiglie erano sempre intercorsi rapporti di buon vicinato. La vittima si trova ancora in ospedale, ma non versa in pericolo di vita, mentre l’aggressore è stato ristretto presso il carcere “Pagliarelli” di Palermo in stato d’arresto.