Lotta all'abusivismo, 5 sequestri e 7 persone denunciate. Sigilli anche ad Aquino

Redazione

Palermo

Lotta all'abusivismo, 5 sequestri e 7 persone denunciate. Sigilli anche ad Aquino
Continuano gli interventi della polizia municipale di Palermo

18 Gennaio 2016 - 00:00

La Polizia Municipale, nell’ambito dei controlli sull’abusivismo edilizio predisposti dal Comandante  Vincenzo Messina,  ha eseguito 5 sequestri di immobili, due dei quali per violazioni di sigilli e denunciato sette persone per violazioni alla normativa edilizia. Il primo sequestro operato dagli agenti del Nucleo di polizia urbanistico edilizia, coordinati  dal commissario Enrico Farina, è stato in Baglio Pozzo (nella foto) , nel quartiere  Uditore,  in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. In un lotto di terreno di circa 300 metri quadrati, è  stato realizzato un corpo di fabbrica  ad un piano, con strutture in cemento armato e muratura per una superficie di circa 50 metri quadrati per piano. Il manufatto realizzato con una copertura in assi e travi in legno, si presentava allo stato grezzo. Il proprietario, è stato denunciato alla autorità giudiziaria , perché sfornito di concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile e della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Artistici. Gli altri due sequestri, invece, sono stati eseguiti nel quartiere S. Filippo Neri. Uno, in via Rocky Marciano, dove,  in una pertinenza condominiale di un immobile dello Iacp – l’ istituto autonomo case popolari – è  stato riscontrato allo stato grezzo, un manufatto edilizio con strutture in muratura e cemento armato, esteso circa 10 metri quadrati. Una donna è stata denunciata alla autorità giudiziaria,  per avere costruito senza munirsi di concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile. L’altro, in via Ignazio Mormino, dove, il proprietario di un appartamento al piano terra, è stato denunciato alla autorità giudiziaria, perché sfornito di concessione edilizia e nulla osta del Genio Civile.  In pratica, ha realizzato una recinzione, alternata con muro e ringhiera, di un’area di circa 80 metri quadrati, allestita con un varco d’ingresso e 18 sostegni in ferro per la collocazione di un cancello. I due sequestri per violazione dei sigilli sono stati eseguiti in via Stradella Cartiera Grande ed in via Falsomiele. In via Stradella Cartiera Grande, ad Aquino, è stata accertata la prosecuzione delle opere in un corpo di fabbrica ad un piano di circa 140 metri quadrati ciascuno, sequestrato per abusivismo edilizio nel mese di agosto del 2012. Con l’attuale sopralluogo è stata accertata la prosecuzione delle opere consistenti nella suddivisione in due unità abitative e nella definizione di tutte le parti dell’immobile, che allo stato attuale risultano arredate ed abitate. Inoltre, nel cortile di pertinenza, è stato realizzato un ulteriore corpo di fabbrica con strutture in cemento armato e muratura e con la copertura in assi e travi in legno, per una superficie circa 40 metri quadrati, adibita a cucina soggiorno. I due comproprietari sono stati denunciati all’ autorità giudiziaria per la violazione dei sigilli. Identico provvedimento per i due comproprietari di un manufatto abusivo, sito in Via Falsomiele  che, dopo il sequestro subito a gennaio scorso, si sono resi responsabili di una doppia  violazione dei sigilli. Tre mesi fa, gli agenti avevano sequestrato all’interno di un lotto di terreno di circa 900 metri quadrati, un basamento in cemento armato di circa 100 metri quadrati, con le casseformi in legno e ferri, pronte per la posa di nove pilastri. Nei mesi successivi, nonostante il sequestro, i sigilli sono stati violati per due volte: una prima volta, in cui è stata eseguita la colata di calcestruzzo nelle casseformi in legno, realizzate alcune aperture, una muratura esterna per una altezza di circa due metri lineari con blocchetti in pomice cemento e la tompagnatura;  lavori interrotti dell’esecuzione di un nuovo sequestro. Ma nonostante i sigilli, i comproprietari e committenti dei lavori hanno proseguito nelle definizione della tompagnatura con blocchetti in pomice cemento e la  predisposizione delle pignatte e di alcuni  travetti prefabbricati in cemento armato. Inevitabile un ulteriore sequestro e la denuncia dei comproprietari all’autorità giudiziaria per la reiterazione degli abusi edilizi.

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