Mafia, trent’anni fa l’omicidio di Libero Grassi, imprenditore che disse no al pizzo

Redazione

Palermo - L'anniversario

Mafia, trent’anni fa l’omicidio di Libero Grassi, imprenditore che disse no al pizzo
Ricordato a Palermo al grido di "Libero Libero", l'imprenditore ucciso dalla mafia per essersi opposto al pizzo

29 Agosto 2021 - 11:45

Alle 7,45 tocca ad Alfredo Chiodi, nipote di Libero Grassi, dipingere il marciapiede di rosso per rappresentare la macchia di sangue del nonno, ucciso dalle cosche mafiose il 29 agosto di trent’anni fa. Libero Grassi disse no al racket del pizzo e lo fece pubblicamente. Per questo rimase isolato e fu ucciso a colpi di pistola sotto casa sua, in via Alfieri a Palermo. Da allora ogni anno i figli Davide e Alice appendono sul luogo dell’omicidio un manifesto, semplice ma chiaro, un foglio bianco con una scritta in nero col pennarello: “Il 29 agosto 1991 è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali, dall’indifferenza dei partiti, dall’assenza dello Stato”. Alla cerimonia presente anche il sindaco Leoluca Orlando, il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, la commissaria antiracket e antiusura Giovanna Cagliostro, Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio e poi i vertici di guardia di finanza e carabinieri, e della polizia, Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Sicilia, Tano Grasso, presidente onorario del Fai, Daniele Marannano di Addiopizzo.

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