Sarà una svolta? Solo il tempo potrà dirlo. Intanto la notizia: il comune di Monreale e l’Aps, associazione di promozione sociale, “Oasi Lega Internazionale Vigilanza-Sicilia“, hanno siglato un protocollo di intesa a titolo gratuito per la gestione del randagismo in ambito comunale. Ma come interverrà l’associazione? Prima di tutto sono stati presi contatti con volontari, associazioni locali e singoli cittadini. Il primo passo sarà un censimento approssimativo (ma il più possibile reale) sul numero di cani presenti in territorio, identificandone il sesso, la collocazione territoriale, gli eventuali spostamenti e aggregazioni spontanee o in caso di periodi di calore e categorizzare gli stessi in randagi o vaganti. Verrà data priorità alle sterilizzazioni delle femmine, gratuitamente, tramite servizio Asp Veterinario e per tutti verrà effettuata la microchippatura a nome del comune. Verranno proposti in adozione quei cani che secondo valutazioni obiettive con il “tutor”,verranno riscontrati incompatibili con la vita da “cane libero accudito”.
Ma chi è un “cane libero accudito“? Si tratta di un cane che non crea particolari problematiche di “aggressività”, quindi di indole docile, purchè non sia un molossoide, che può tornare ad essere accudito con tutor, in territorio. Verranno valutati eventuali atteggiamenti non previsti dalle normative, ma altrettanto fondamentali quali istinto predatorio, pacifica convivenza con gatti e animali da cortile o da reddito, al fine di non creare disagi alla comunità. Il tutor può essere chiunque, associazioni, volontari o semplici cittadini, insomma chiunque abbia voglia di gestire uno o più cani che vivono in territorio. Il tutor non ha alcuna responsabilità civile o penale sul cane, a patto che lo gestisca in modo corretto.
Le regole del buon tutor sono poche ma essenziali: il cane mangia una data quantità di cibo giornaliera e basta (come il mio cane di casa). Il pasto, se neccessario, può essere anche suddiviso in più razioni al giorno ma gestito sempre dalla stessa persona. Tradotto significa che non si deve mai lasciare cibo a disposizione perchè, oltre ai problemi igienico-sanitari, potrebbe creare problemi al cane. il tutor può lasciare acqua a disposizione (pulita e possibilmente in zona ombreggiata) anche con contenitori ad hoc, che l’associazione si impegnerà a fornire a chi ne facesse richiesta; il tutor ha il dovere di monitorare lo stato di salute dell’animale, allertando l’associazione in caso di necessità; il tutor ha il dovere di lasciare pulita la zona scelta (non a caso) per il pasto del cane. Saranno valutate zone idonee per la gestione della somministrazione del cibo. Le stesse non dovranno mai essere in zone particolarmente frequentate, a ridosso di strade o ancora peggio strade statali, distanti il necessario da abitazioni e luoghi dove i cani potrebbero creare disagi involontariamente.
L’Associazione, quando opportuno, chiederà formalmente all’Amministrazione comunale, la possibilità di creare ripari per gli animali, anche questi in collaborazione con scuole, centri circondariali, associazioni ed enti, da installare sul suolo pubblico in aree opportune. I cani valutati compatibili come cani liberi accuditi comunali, oltre ad essere sterilizzati e microchippati, verrano dotati di collarino colorato e targhetta riportante la dicitura “Cane Libero Accudito Comunale” e sul retro un riferimento telefonico. Soltanto il tutor potrà fornire cibo al cane. Il motivo è semplice. Il tutor conosce le abitudini, le modalità, i cani. Soltanto chi gestisce quotidianamente il cane, saprà se necessita di alimentazione specifica o altro. Questo vale sia per i singoli sia per eventuali gruppi familiari. Le adozioni verranno effettuate successivamente alla microchippatura a nome del Comune, con trasferimento di proprietà.
Ogni Associazione o Volontario che collabora con l’Oasi sarà liberissimo di adottare l’eventuale cane o proporne l’adozione a patto che, lo stesso sia un soggetto con caratteristiche di adottabilità. Verrà realizzata e applicata una cartellonistica con riferimenti e recapiti. Se necessario (e lo sarà per diversi motivi), verrà richiesto al Sindaco di emettere un’ordinanza che regolamenterà la somministrazione del cibo, in accordo con l’Asp competente. Se vi dovesse capitare di sentir dire “Il sindaco (o chi per lui) vieta di dar da mangiare ai cani” sapete già che non sarà la verità. Chiunque volesse proporsi come tutor, può contattare l’Oasi al numero 371 1368502. Verrà ripristinato il servizio di emergenza tramite polizia municipale e reperibilità. Quest’ultimo verrà effettuato tramite convenzione con l’Associazione che si aggiudicherà l’eventuale bando e che avrà i requisiti previsti dalle norme in vigore. Attualmente non sono previsti rimborsi di alcun tipo e anche le attività di trasferimento, stalli pre e post operatori, degenze, etc vengono effettuate dall’Associazione (e collaboratori) a titolo totalmente gratuito. Si sta pensando anche ai gatti e alle colonie feline.
Un commento a “I randagi diventano “cani del comune”: c’è l’accordo con un’associazione”
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