L’Italia ha 4 milioni di alloggi in più del numero delle famiglie residenti, senza considerare gli immobili abusivi. Ogni giorno il cemento sommerge un'area di suolo vergine pari a 100 campi da calcio, senza alcun criterio né visione del futuro. Stiamo distruggendo irrimediabilmente la nostra fonte primaria di sostentamento. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge che prevede l’azzeramento del consumo di suolo. “Vogliamo tutelare il suolo e il paesaggio come beni comuni – dice Fabio Costantini, portavoce del movimento 5 Stelle di Monreale -. Priorità va data al riuso, alla rigenerazione e al recupero dell’edificato esistente, spesso inutilizzato o abbandonato. Il consumo di suolo libero va reso economicamente sconveniente, deve essere preservata l’attività agricola favorendola dal punto di vista fiscale e tutelando con vincoli paesaggistici il paesaggio rurale. Per una corretta programmazione territoriale è necessario censire gli edifici sfitti inutilizzati e abbandonati. La proposta di legge risponde a molte delle battaglie che combattiamo sul territorio per preservare l’ambiente e per tutelare il paesaggio. Si creerebbero inoltre le condizioni per migliorare le zone fatiscenti, recuperare le aree abbandonate ed aiutare concretamente il mondo agricolo” Oggi pomeriggio, per tale ragione, gli attivisti si troveranno presso Largo Padre Pio (c.d. Spasimo) dalle 16 alle 20 per raccontare ai cittadini la nostra proposta. Ecco alcuni dei punti salienti della proposta di legge del Movimento 5 Stelle: individuazione delle aree agricole, delle aree a vocazione ambientale e delle aree urbanizzate con obbligo per i comuni di perimetrare queste aree sul territorio e consentire l’edificazione solo nelle aree urbanizzate dando precedenza alle opere di rigenerazione, riqualificazione, riutilizzo e recupero degli edifici esistenti fatiscenti, abbandonati o inutilizzati; Divieto di utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente dei comuni, censimento degli edifici sfitti, non utilizzati o abbandonati, degli edifici pubblici inutilizzati e degli immobili di proprietà privata affittati dalle amministrazioni pubbliche (le quali devono utilizzare, se presenti, gli edifici pubblici inutilizzati nel territorio comunale e abbandonare gli edifici dove pagano affitti ai privati. “Se le amministrazioni pubbliche possiedono più edifici di quelli necessari ai loro bisogni, devono fare una campagna informativa alla popolazione e destinarli alle associazioni, ai giovani imprenditori, alle piccole e medie imprese e, se possibile e necessario, ad Housing sociale – conclude Costantini -. Rendere le aree agricole produttive fiscalmente più agevolate rispetto alle aree urbanizzate ed alle aree agricole improduttive”.
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