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La cooperativa di pescatori rimanda al mittente le accuse rivolte ai pescatori: ´´La gente di mare da queste parti conosce la correttezza´´

18 Gennaio 2016 - 00:00

Mentre sono ancora in corso le operazioni di recupero e la conta dei migranti che hanno perso la vita nell’ennesima tragedia dell’immigrazione davanti alle coste di Lampedusa, Federcoopesca Sicilia scende in campo per rivendicare il valore umanitario degli interventi di soccorso e salvataggio effettuati nell’immediatezza della tragedia dai pescherecci di Lampedusa. “Già nel 2009 – ricorda la federazione delle cooperative di pescatori aderente a Confcooperative – l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha assegnato un premio agli equipaggi di tre pescherecci siciliani che avevano soccorso oltre 650 migranti nelle acque del Canale di Sicilia”. Sono dunque ingiusti, per Federcoopesca, i sospetti e le accuse che pure sono stati rivolti ai pescatori. “La gente di mare conosce la correttezza, l’umanità e l’onore. Bisognerebbe piuttosto chiedersi – conclude Federcoopesca Sicilia – se è giusto e morale che la legislazione italiana ripaghi in questi casi la solidarietà e l’umanità dei pescatori con pesanti sanzioni pecuniarie e penali, che prevedono persino la reclusione da uno a cinque anni”.

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