“Lo Stato farà la sua parte ma la compagnia deve poi essere in grado di sostenersi da sola. Non è possibile immaginare un contributo statale. Noi stiamo negoziando duro ma anche il governo condivide con l’Ue che la newco abbia un suo equilibrio economico aziendale”, ha aggiunto.
“Il piano industriale approvato dal Cda di Ita ha subito e sta subendo una processo di revisione profonda alla luce delle negoziazioni in corso, in particolare con la commissaria Vestager – ha sottolineato il ministro -. Nel frattempo l’amministrazione straordinaria ha ancora in essere un bando costruito in maniera diversa rispetto alla situazione attuale. Le caratteristiche del Piano industriale si devono basare su discontinuità, sostenibilità economica, orientamento al mercato. Tutto ciò significa che per volare Ita non può essere troppo pesante, se è troppo pesante non vola”.
(ITALPRESS).