Mafia a Palermo, 12 arresti nel mandamento della Noce: smantellate le nuove leve di Cosa nostra

Redazione

Palermo - Operazione “Nuovo Corso” della polizia

Mafia a Palermo, 12 arresti nel mandamento della Noce: smantellate le nuove leve di Cosa nostra
Coinvolti esponenti di tre famiglie mafiose. Una scissione interna ha ridisegnato gli equilibri del clan

09 Aprile 2025 - 10:05

Dodici persone sono state arrestate questa mattina dalla polizia nell’ambito di una vasta operazione antimafia denominata “Nuovo Corso”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione aggravata, traffico di stupefacenti e detenzione illegale di armi. L’operazione, condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Palermo e della locale Sisco (Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo), ha interessato il mandamento mafioso della Noce, comprendente le famiglie della Noce, Cruillas-Malaspina e Altarello. Le indagini hanno ricostruito i nuovi assetti di comando emersi dopo l’arresto di storici referenti, facendo luce sulle dinamiche interne e le attività illecite gestite dai nuovi vertici.

Scissione interna e riorganizzazione del clan

Durante l’indagine è emersa una frattura interna alla famiglia della Noce, divisa tra una fazione tradizionale, fedele ai “dogmi” mafiosi, e una più giovane e alternativa, comunque riconosciuta all’interno dell’organizzazione. La rottura sarebbe stata causata dalla decisione unilaterale di un anziano capomafia, che prima della sua morte aveva indicato i successori senza consultare gli altri affiliati, alimentando malumori e tensioni. Nonostante la spaccatura, non sono stati registrati episodi di violenza o faide interne: le due fazioni hanno coesistito pacificamente, continuando a gestire in parallelo le principali attività illecite sul territorio.

Estorsioni e controllo del territorio

Le indagini hanno documentato numerosi episodi estorsivi ai danni di attività commerciali e cantieri edili. Particolarmente significativo il caso di un commerciante vittima di una rapina nel giugno 2023, preceduta da danneggiamenti e minacce. Secondo gli inquirenti, l’azione criminale sarebbe stata orchestrata da soggetti legati al clan locale per punire la mancata sottomissione. Un elemento preoccupante emerso dall’inchiesta è il ruolo che l’organizzazione mafiosa continua a svolgere nel tessuto sociale del quartiere. Alcuni cittadini si sarebbero rivolti a esponenti di Cosa nostra per risolvere dispute private o concorrenze tra piccole imprese, confermando la persistente capacità del clan di sostituirsi alle istituzioni.

Traffico di droga e armamenti

La gestione delle piazze di spaccio rappresenta, secondo gli investigatori, una delle principali fonti di sostentamento dell’organizzazione. Gli indagati avrebbero avuto il controllo diretto del rifornimento di sostanze stupefacenti e della distribuzione sul territorio, esercitando una costante pressione criminale nei confronti degli spacciatori locali. Uno dei destinatari della misura cautelare è deceduto recentemente, ma le responsabilità degli altri soggetti coinvolti saranno accertate nel corso del processo, nel rispetto del principio costituzionale della presunzione d’innocenza.

L’operazione “Nuovo Corso”

Durante il blitz, che ha visto impegnati circa 100 agenti della polizia, sono state effettuate anche numerose perquisizioni nei confronti di altri indagati non destinatari di misure cautelari. All’operazione hanno partecipato anche unità cinofile antidroga, la Polizia Scientifica, il Reparto Prevenzione Crimine della Sicilia Occidentale e un elicottero del Reparto Volo. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip di Palermo, sulla base delle prove raccolte dagli investigatori.

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