Sequestrati beni per 1,4 milioni di euro a due fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro

Redazione

Regione - Il provvedimento

Sequestrati beni per 1,4 milioni di euro a due fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro
Nel mirino degli investigatori una donna e un uomo ritenuti tra i principali fiancheggiatori del boss

27 Marzo 2025 - 11:10

Sequestrati beni per un valore complessivo di 1,4 milioni di euro a due fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro. A eseguire il provvedimento emesso dal tribunale di Trapani, sono stati i finanzieri del Comando provinciale di Palermo. Nel mirino degli investigatori una donna e un uomo ritenuti tra i principali fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro. I provvedimenti arrivano a seguito di due procedimenti di prevenzione avviati dopo la cattura del latitante, su delega della Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

Le indagini si sono concentrate sulla ricostruzione del profilo patrimoniale dei due soggetti e dei loro nuclei familiari, oltre che sull’analisi dei flussi di denaro che avrebbero potuto finanziare la latitanza del boss di Cosa nostra. Entrambi, già condannati in primo grado con rito abbreviato a 11 anni e 9 mesi e a 14 anni di reclusione, avrebbero svolto un ruolo cruciale nel garantire a Messina Denaro una rete di protezione essenziale per la sua lunga latitanza.

Il Tribunale di Trapani, accogliendo le ricostruzioni dei finanzieri e le valutazioni della D.D.A. di Palermo, ha rilevato una netta sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio accumulato, disponendo il sequestro di: 8 immobili (tra appartamenti e terreni) situati a Campobello di Mazara (TP), Castelvetrano (TP) e Palermo; 13 rapporti bancari; 1 veicolo.

L’operazione segue un analogo provvedimento eseguito nelle scorse settimane nei confronti di un altro favoreggiatore del boss mafioso, con il sequestro di beni per oltre 3 milioni di euro. L’azione della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, conferma l’impegno nel contrastare la criminalità organizzata attraverso l’aggressione ai patrimoni illeciti. I sequestri sono stati disposti in attesa del contraddittorio nell’udienza fissata dinanzi al Tribunale di Trapani.

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