Si è insediato il nuovo capo della Squadra Mobile di Palermo, il primo dirigente della Polizia di Stato, Antonio Sfameni che sostituisce Marco Basile, promosso al grado di dirigente superiore e trasferito per un altro importante incarico nella Capitale. La guida dello storico e prestigioso ufficio investigativo di piazza della Vittoria viene affidata ad un funzionario la cui carriera è ricca di incarichi prestigiosi e successi investigativi.
Originario di Palermo, Sfameni, è entrato in Polizia nel 1991. Nel 2002, dopo il corso di formazione per Funzionari, presso la Scuola Superiore della Polizia di Stato a Roma, è stato assegnato alla Questura di Trapani con incarichi di Polizia Giudiziaria. Nel 2004 ha assunto la direzione del Commissariato di Castelvetrano e nel 2005 del Commissariato di Mazara del Vallo. Nell’aprile del 2011 è stato trasferito alla Squadra Mobile della Questura di Palermo dove nel gennaio 2016 ha svolto delicati incarichi presso la sezione criminalità organizzata e successivamente ha assunto la direzione della sezione “Antidroga”.
A ottobre 2016 ha lasciato il capoluogo siciliano per assumere la dirigenza della Squadra Mobile della Questura di Brindisi, dove ha condotto e portato positivamente a termine importanti operazioni contro la criminalità comune ed organizzata. Nel 2019 è tornato in Sicilia per dirigere la Squadra Mobile di Messina, nel 2021 ha assunto la dirigenza della Squadra Mobile triestina e nel 2022 quella dell’omologo ufficio della Questura di Catania dove ha lavorato a fianco del Questore Maurizio Calvino che oggi ritrova a Palermo ai vertici della Questura Palermitana.
Sfameni nel corso della sua carriera ha condotto numerose brillanti operazioni che hanno consentito di sgominare organizzazioni criminali riconducibili alla criminalità organizzata e al traffico internazionale di droga. Di rilievo le operazioni condotte anche in tema di reati contro la pubblica amministrazione. Succede a Marco Basile, capo della Squadra Mobile di Palermo da gennaio 2022, promosso a dirigente superiore e trasferito all’Ufficio Centrale Ispettivo.