Si è tenuto ieri il secondo Open Day della scuola Veneziano-Novelli di Monreale. Il progetto formativo dei segmenti scolastici dell’istituto, dall’infanzia alle medie, e i diversi indirizzi curriculari sono stati presentati e raccontati attraverso tante attività laboratoriali rappresentative dell’offerta didattica. Percorsi multilinguistici di inglese, francese e spagnolo, percorsi tecnologici Stem, Making 3D e Realtà virtuale, attività musicali e strumentali con pianoforte, chitarra, violino e percussioni, percorsi inclusivi, attività edugreen e laboratori al microscopio digitale.
Per celebrare la ricorrenza della Giornata della Memoria, inoltre, è stata allestita, al plesso Veneziano, l’installazione artistica “Le stanze della memoria. Da Auschwitz a Gaza”. Al progetto, ispirato all’opera d’arte”Foglie morte” dell’artista israeliano Kadishmann del Museo Ebraico di Berlino, hanno partecipato alunni di diverse classi delle medie che, coordinati da un gruppo di docenti, hanno realizzato una performance dal forte impatto espressivo. La rievocazione dell’orrore di Auschwitz e il dramma del popolo palestinese di Gaza sono stati resi mediante pannelli figurativi, stralci di Caviardage, e manufatti artistici legati tra loro dal motivo dell’ “urlo” come metafora del dolore e delle atrocità di ieri e di oggi.
L’ingresso del percorso, la soglia del lager di Auschwitz, su cui sostano l’immagine di una prigioniera ebrea col pigiama a righe e la stella di David e quella di una donna palestinese in fuga che stringe al petto il suo bambino, immette, dapprima, nella “stanza della memoria” del lager polacco, poi in un’altra, adiacente, in cui è ambientata la striscia di Gaza. Un ambiente privo di luce, il campo di sterminio, sulle cui pareti sono proiettate le ombre dei detenuti, e dal pavimento ricoperto di centinaia di sagome nere, immagini plastiche di volti terrorizzati e urlanti, proprio come le “foglie cadute” di Kadishmann, i milioni di vittime della Shoah.Sparsi qua e là una vecchia fisarmonica, occhiali senza vetri e scarpe sdrucite , simbolo della vita sottratta e negata ai prigionieri. Sullo sfondo una riproduzione dell'”Urlo” di Munch, l’espressione dello sgomento dinanzi all’orrore e della necessità di urlare per denunciare il silenzio e l’indifferenza.
Adiacente ad Auschwitz, la “stanza del ricordo” del destino di Gaza e del popolo palestinese, raccontato in maniera dolente tramite un’installazione di piccoli aeroplani di carta, immagine degli aerei di morte ma anche di colombe della pace. Sulle pareti le riproduzioni dei murales dell’artista afghana Shamsia Hassani, voce del dolore delle donne afghane e dell’umanità tutta nei confronti dell’oppressione e delle guerre. Dal soffitto, fogli ingialliti di poesie, create con la tecnica del Caviardage, che scivolano dall’alto come segni di speranza e di amore. “Un’atmosfera molto suggestiva che ha emozionato tutti – hanno detto dall’istituto -. Gli alunni che hanno offerto diversi e toccanti contributi di riflessione, le docenti felici della ricaduta emotiva dell’attività e le famiglie coinvolte in questo viaggio nella memoria di ieri e di oggi”.