Per una maggioranza che si compatta, ci sono alcune analisi da fare all’indomani della tanto attesa votazione per la commissione elettorale che aveva fatto discutere i partiti della maggioranza. Alla fine l’intesa c’è stata. E sono stati “accontentati” la Dc e la lista di Marco Intravaia. Eletti, dunque, Valeria Giardi (esponente della Democrazia Cristiana) e Pippo Lo Coco (nome proposto dalla lista di Marco Intravaia). A fare il passo indietro, come aveva anticipato alla nostra redazione il suo capogruppo Mimmo Vittorino, è stata la lista del sindaco, La Nostra Terra, che si è dimostrata compatta e ha votato in blocco (8 preferenze) il primo cittadino Alberto Arcidiacono, rendendo di fatto nulle tutte le schede e lasciando agli altri il compito di eleggere i componenti mancanti.
Anche la Dc si dimostra compatta con 5 voti su 5 disponibili alla Giardi. Sorprendono, però, due dati. Quelli relativi alla lista di Marco Intravaia e quelli de Il Mosaico. Perché la lista del presidente del Consiglio comunale di voti ne avrebbe dovuto prendere 6. Invece ne prende sette. Mentre Il Mosaico, di voti, ne ha a disposizione due. Nell’urna, però, si trova un solo voto per il suo capogruppo, Francesco La Barbera. Ecco dunque, che aleggia il dubbio di un franco tiratore. Perché per il resto i numeri non mentono: ci sono 2 voti per Sandro Russo (quelli degli stessi consiglieri di opposizione del Pd) e una scheda bianca.
“Noi siamo stati lasciati liberi di fare quello che ritenevamo più corretto – dice La Barbera, capogruppo del Mosaico -. Io, per correttezza, ho espresso il voto a me stesso. Cosa sia successo non lo so. Ne riparleremo”. Insomma i dubbi restano. Ne esce rafforzata, invece la Dc, come dice lo stesso capogruppo, Ignazio Zuccaro: “Siamo rimasti fermi su quello che c’era stato detto e sulle promesse fatte – dice – Rimaniamo compatti e fedeli a questa maggioranza”. La maggioranza, dunque, supera questo scoglio che aveva fatto temere gravi ripercussioni. Ma dissensi e dissapori non sembrano essere del tutto appianati.