Spaccio di crack e hashish a tutte le ore e anche a domicilio: smantellata banda

Redazione

Palermo - Brancaccio

Spaccio di crack e hashish a tutte le ore e anche a domicilio: smantellata banda
Gli investigatori descrivono l’organizzazione come “a conduzione familiare, ma con dinamiche e logiche di profitto più ampie

27 Novembre 2024 - 12:00

Crack e hashish disponibili 24 ore su 24, con consegne a domicilio e su ordinazione. La polizia di Palermo ha smantellato un’organizzazione criminale attiva nel quartiere Brancaccio, responsabile dello spaccio di droga non solo in città, ma anche nelle aree limitrofe della provincia. Sono dieci le persone coinvolte nell’operazione, destinatarie di misure cautelari: due in carcere, quattro agli arresti domiciliari e quattro sottoposti all’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria. Gli indagati dovranno rispondere dell’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

Le indagini hanno permesso di documentare la vendita di centinaia di dosi di droga tra febbraio e marzo e di ricostruire l’intera struttura dell’organizzazione. Il gruppo si caratterizzava per una gerarchia ben definita e una precisa suddivisione dei ruoli. Gli investigatori descrivono l’organizzazione come “a conduzione familiare, ma con dinamiche e logiche di profitto più ampie”, con la base operativa situata in un appartamento al piano terra nel cuore di Brancaccio. La casa era abitata dal leader del gruppo, già sottoposto agli arresti domiciliari.

Ad affiancarlo nell’attività di spaccio c’erano la moglie e il figlio, che adottavano precauzioni per minimizzare i rischi: la droga non veniva mai conservata in casa, ma nascosta in auto di loro proprietà, parcheggiate nei dintorni. Tra i nascondigli preferiti figuravano luoghi insospettabili, come l’alloggiamento del tappo del serbatoio. L’organizzazione si avvaleva anche di una rete di pusher fidati, due dei quali incaricati delle consegne a domicilio. Per facilitare il loro lavoro, il capo forniva ciclomotori e cellulari dedicati. Le indagini hanno individuato due principali canali di approvvigionamento: una donna, destinataria di misura cautelare, che avrebbe fornito centinaia di dosi di crack, e un gruppo strutturato di pregiudicati del quartiere Falsomiele.

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