Negli ultimi mesi si è molto parlato della campagna di richiami che le case automobilistiche Citroën e DS Automobiles hanno effettuato per i modelli C3 e DS3 prodotti dal 2009 al 2019, in relazione ai difetti degli Air Bag Takata. Il difetto constatato, come riportato dalla stampa internazionale, è il deterioramento del propellente interno che, soprattutto se esposto a condizioni climatiche calde e umide, può causare il gonfiaggio violento dell’airbag fino all’esplosione che, in diverse occasioni, ha causato lesioni anche gravi ai passeggeri, fino ad arrivare a causare la morte, come purtroppo accaduto alla giovane Martina Guzzi, deceduta a Catanzaro proprio a causa dell’esplosione violenta dell’airbag difettoso.
Proprio in merito agli airbag difettosi della Citroen C3 e DS3 il Codacons e Adusbef hanno ottenuto un importante vittoria a seguito dell’azione inibitoria promossa dinanzi al Tribunale di Torino. A darne notizia è l’avvocato madonita Angela Blando, delegata per Palermo e Gangi, nonché referente regionale per la Sicilia dell’associazione dei consumatori Adusbef Aps. “Lo scorso 7 ottobre il Tribunale di Torino ha accolto le richieste dei ricorrenti condannando Groupe PSA Italia Spa a sostituire immediatamente gli airbag difettosi e a consegnare una vettura sostitutiva a tutti i proprietari delle auto difettose.
“Ma non finisce qui – prosegue l’avvocato Blando – I proprietari delle autovetture coinvolte hanno diritto al risarcimento dei danni per il mancato utilizzo del proprio veicolo difettoso, un aspetto non coperto dall’azione inibitoria. Ora il Codacons e Ausbef sono al fianco dei proprietari delle autovetture “accusate” avviando una class action con l’obiettivo di ottenere un risarcimento economico per due tipologie di danno ulteriore: il danno patrimoniale da fermo tecnico del veicolo, quantificabile in 30 euro per ogni giorno di mancato utilizzo della vettura e il danno non patrimoniale derivante da danno psicologico (patema d’animo) sofferto dai proprietari delle autovetture Citroen C3 e DS3, causato dalla paura di subire gravi lesioni fisiche a seguito del malfunzionamento dell’airbag difettoso. Tale danno include anche la limitazione della vita quotidiana e delle relazioni personali ed è quantificato in mille euro una tantum per ciascun proprietario.
Riteniamo fondamentale dare la massima diffusione alla notizia a tutela dei consumatori. E’ fondamentale infatti che tutti i proprietari/possessori dei modelli Citroën C3 e DS Automobiles DS 3 prodotti dal 2009 al 2019, vengano messi a conoscenza di questa sentenza. Ciò a prescindere dal fatto che abbiano ricevuto o no, da parte di Citroen o DS, la lettera di richiamo con invito a “sospendere immediatamente la guida del veicolo” e anche a prescindere dal fatto che si siano recati o meno presso le officine autorizzate per la sostituzione degli airbag.
“Infatti – chiarisce l’avvocato Blando – i consumatori che hanno acquistato tali modelli si trovano nella paradossale situazione di non poter circolare (la lettera di richiamo impone il fermo del veicolo fino alla sostituzione degli airbag), di continuare a pagare inutilmente l’assicurazione con la certezza che, qualora dovessero per un’emergenza circolare, la compagnia assicurativa non risponderebbe dei danni eventualmente causati proprio perché la vettura non deve circolare come da lettera di richiamo della casa madre. Tuttavia, le officine autorizzate non hanno ricevuto da Citroen e da DS un sufficiente numero di airbag che consenta di sostituire in tempi rapidi gli airbag di tutte le vetture difettose e quindi i consumatori che si recano presso tali officine possono solo prendere un appuntamento per essere poi richiamati, chissà quando, nel momento in cui saranno resi disponibili gli airbag nuovi da installare al posto di quelli dichiarati difettosi dalle stesse Citroen e DS che, allo stesso tempo, non consentono ai clienti di fruire di un’auto sostitutiva gratuitamente. Adusbef – conclude Angela Blando – si sta occupando attivamente di avanzare le richieste di risarcimento per tutti i proprietari/possessori di tali autoveicoli e sta per incardinare una Class Action volta alla richiesta di risarcimento danni per i consumatori vittime di quanto appena esposto. Tutti gli interessati possono contattare telefonicamente o vi mail gli uffici della nostra associazione”