Un’iniziativa formativa dal forte impatto emotivo quella che si è tenuta ieri mattina alla scuola Veneziano-Novelli di Monreale. Il tema era quello della prevenzione e della sensibilizzazione sulle tossicodipendenze, realizzata dall’associazione di promozione sociale “La Casa di Giulio“.
L’attività, programmata nell’ambito dei percorsi educativi di contrasto alle droghe indicati dal Ministero e rivolta agli studenti delle terze medie, è stata condotta dal dottor Francesco Zavatteri, presidente dell’associazione e papà di Giulio, una giovane vittima di crack, il cui consumo tra gli adolescenti sta dilagando in maniera preponderante. Coadiuvato dagli educatori professionali Sofia Milazzo e Salvatore Di Blasi, Zavatteri ha condiviso con i ragazzi la storia di Giulio e la dolorosa spirale della tossicodipendenza da cui, nonostante gli interventi e il supporto familiare, sociale e medico, il giovane non è riuscito a sottrarsi.
“In un’atmosfera di forte risonanza emotiva – spiegano dall’istituto – le foto della vita di Giulio e i suoi disegni hanno fatto da sfondo a una serie di interventi informativi sui rischi connessi all’uso del crack, una sostanza che ha effetti devastanti sul corpo e sulla psiche, sulle piazze di spaccio diffuse nel territorio, sulle responsabilità della criminalità nella gestione del traffico di stupefacenti e sulla presenza di istituzioni, presidi e professionisti della salute che, come La Casa di Giulio, operano per il contenimento dei danni e la tutela dei soggetti a rischio”.
Particolarmente sentita è stata la partecipazione degli studenti, che hanno contribuito ad un dibattito in cui è emersa tutta la drammaticità dell’uso inconsapevole che i giovani fanno degli stupefacenti, la necessità di non stigmatizzare chi si trova in una condizione di dipendenza dalle droghe e l’urgenza di ricorrere all’aiuto dei servizi sanitari e sociali e territoriali.L’incontro si è concluso con un grande applauso, che docenti e studenti hanno rivolto al coraggio e alla forza di Francesco Zavatteri che ha scelto di trasformare il dolore della perdita in un impegno quotidiano di prevenzione a servizio dei giovani.