Venerdì 25 ottobre la Santuzza verrà celebrata a Palermo con un evento diverso dal solito: un vero Festino nel quartiere Sperone che animerà la borgata con un corteo di 400 bambine e bambini della scuola “Sperone-Pertini” vestiti di bianco e con delle coroncine dei talenti e dei desideri da indossare a testa alta che indicheranno la via al “Carro risorto delle Rosalie ribelli”, ovvero il Carro dell’artista Jannis Kounellis realizzato per il Festino del 2007. I cittadini dello Sperone saranno i primi a testare la misura di un importante progetto di recupero di alcuni carri trionfali di Santa Rosalia che il Comune di Palermo intende affidare alla cura di diversi quartieri. Dopo il 25 ottobre il “Carro risorto” di Kounellis sarà posizionato sotto il murale “Le Rosalie ribelli” e affidato alla cura dello Sperone.
Questa mattina al plesso Puglisi della scuola “Sperone-Pertini”, alla presentazione dell’iniziativa che vede il coinvolgimento del Comune di Palermo – l’evento rientra tra le iniziative collaterali al 400° Festino di Santa Rosalia – hanno partecipato il sindaco Roberto Lagalla, il vicesindaco Giampiero Cannella, la presidente di Cassa edile – Cepima Agostina Porcaro, la dirigente scolastica Antonella Di Bartolo, l’attivista dell’associazione L’Arte di Crescere Monica Garraffa e il presidente dell’associazione Amici dei Musei Siciliani Bernardo Tortorici.
PROGRAMMA DEL 25 OTTOBRE
Venerdì 25 ottobre dalle ore 16, il corteo muoverà dal murale “Sangu e Latti” e si svilupperà lungo via Sacco e Vanzetti animato da diversi momenti di intrattenimento con stazioni artistiche narrative e performative, “preghiere ribelli” scritte dalle bambine e dai bambini. La manifestazione si concluderà con “Un canto a Rosalia” dell’artista Pamela Barone e “Il cunto” omaggio a Rosalia di e con Salvo Piparo accompagnato da Michele Piccione, prima del saluto del sindaco Roberto Lagalla e dei giochi pirotecnici. La cittadinanza che parteciperà al corteo è invitata a indossare abiti di color avorio, bianco o panna, quasi a scrivere tutte e tutti insieme, una pagina di risurrezione per un’opera d’arte e per un quartiere. E portare e moltiplicare una nuova luce di speranza su Palermo.
LE DICHIARAZIONI
“Il Carro risorto delle Rosalie ribelli sarà l’icona che rappresenterà il Festino nel quartiere Sperone, evento a corollario delle celebrazioni del 400° di Santa Rosalia. Non è la prima iniziativa che il Comune sta sostenendo nell’anno Rosaliano nei quartieri della città e non è neanche il primo allo Sperone. Di tutto questo siamo entusiasti perché attorno a questi eventi è stato attivato un motore che mette insieme la spinta di organizzazioni culturali, associazioni, terzo settore e mondo della scuola che ringrazio fortemente per l’importante e prezioso contributo, in quanto regalano a questi eventi una forte connotazione, sono solo al significato della tradizione, ma anche dal punto di vista della crescita sociale e culturale. Una cooperazione tra le diverse realtà della città che è il vero senso dei festeggiamenti di Santa Rosalia”, ha detto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
“Abbiamo voluto come amministrazione in sinergia con privati, altre associazioni e la scuola Sperone-Pertini, restituire alla fruizione uno dei carri più belli, il carro di Kounellis, che era in stato di totale abbandono – ha detto il vice sindaco Giampiero Cannella -. Lo abbiamo restaurato, gli abbiamo dato una nuova funzione, quella di simbolo di riscatto e di rinascita. La presenza di Santa Rosalia nel 400° anniversario nel quartiere Sperone, un quartiere di frontiera che ha tante necessità, tanto bisogno sia delle Istituzioni, sia di simboli importanti come quello di Santa Rosalia. Una donna ribelle per l’epoca che ha votato al bene la sua vita. Oltre quello di Kounellis sarà restaurato il carro Luna, che è già in buone condizioni, per essere destinato al quartiere Albergheria, un altro dei quartieri che necessità come tutti i quartieri palermitani certamente di grande attenzione, ma che comunque necessità anche di attenzione sotto il profilo culturale. Vogliamo che questi carri diventino i luoghi nei quali i bambini soprattutto possano svolgere attività culturali, che portano alla riflessione e alla crescita sociale”, ha concluso Cannella.
“Siamo entusiasti e anche orgogliosi di aver partecipato attivamente e di aver dato il nostro contributo a questa iniziativa culturale, ma soprattutto sociale che donerà, ad un quartiere difficile come lo Sperone di Palermo, un momento di luce sana e di attenzione che vorremmo si mantenesse nel tempo – commentano il presidente della Cassa edile di Palermo, Agostina Porcaro e il vicepresidente Francesco Danese -. Il nostro ente bilaterale, in cui da oltre 60 anni lavorano fianco a fianco imprenditori e sindacati del settore edile, è sia per statuto un ente che si occupa concretamente di erogare servizi, e sia simbolicamente centro di unione di intenti a fianco anche dei più deboli. Per questo abbiamo voluto fortemente sostenere iniziative meritevoli e nobili come questa, che lasceranno al quartiere dello Sperone un bene artistico e culturale simbolo di presenza, nell’anno del 400esimo anniversario del Festino di Santa Rosalia. I ragazzi dello Sperone non sono soli in un processo di sana crescita che vogliamo sperare ci possa essere”, hanno concluso Porcaro e Danese.
“Cos’hanno in comune il quartiere Sperone e il Carro di Kounellis? Una storia di incuria, ma soprattutto una qualità meravigliosa: la luce. Da un lato i raggi del sole che riflettono sul mare e rimbalzano sulle pareti cieche delle palazzine di edilizia popolare, dall’altro il bagliore dei cristalli Swarovski sulla vela del carro a forma di nave. Luce che è risveglio, orizzonte e prospettiva, e che soprattutto può essere una possibilità per entrambi: insieme, lo Sperone e il Carro di Kounellis, sotto lo sguardo amorevole della Santuzza di cui quest’anno si festeggia il 400° anniversario del ritrovamento delle spoglie miracolose che salvarono Palermo dalla peste”, il commento di Antonella Di Bartolo, dirigente scolastica dell’istituto “Sperone-Pertini”.
“Restaurare il Carro di Kounellis ripristinandone le parti meccaniche per renderlo trionfalmente marciante e restituendone l’incanto con gli innumerevoli cristalli sulla vela ha un valore che va ben oltre la restituzione alla città di Palermo di un’opera di enorme valore artistico, storico e simbolico. Se nel 1624 Rosalia liberò Palermo dalla peste, dopo 400 anni chiediamo alla Santuzza di liberare la città e i suoi abitanti dalle nuove pesti, dai mali dei nostri giorni. Una nuova peste su tutte, non contagiosa, ma altrettanto letale: la droga, che miete vittime e falcidia presente e futuro di intere generazioni”, dichiara Bernardo Tortorici, presidente dell’associazione Amici dei Musei Siciliani.
“Dove si recherebbe oggi la Santa, dove volgerebbe il suo sguardo salvifico se non allo Sperone, quartiere noto alle cronache per l’imperversare dello spaccio di droga, ma al tempo stesso luogo dalle grandi potenzialità di rinascita e voglia di riscatto? È per questi motivi e per le suggestioni ispirate che il Carro di Kounellis restaurato, “risorto”, ce lo immaginiamo avanzare lungo le vie dello Sperone condotto da 400 e più Rosalie e Rosalii ribelli, alunne e alunni della scuola ‘Sperone-Pertini’, accompagnato dall’intera comunità scolastica e territoriale, insieme alle tante realtà sociali, imprenditoriali e istituzionali che ci hanno sostenuto e hanno partecipato attivamente all’intera progettualità. Tra quest’ultime, l’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna (Uiepe) che ha coinvolto con diverse attività 15 persone da loro seguite”, dichiara Monica Garraffa, attivista dell’associazione L’Arte di Crescere.
“È stato per noi un piacere essere coinvolti nella realizzazione dell’iniziativa ‘Il Carro risorto delle Rosalie ribelli’. La nostra partecipazione attraverso il coinvolgimento attivo di persone in misura alternativa residenti nel quartiere si inscrive nella cornice della giustizia di comunità. Queste persone che hanno commesso un reato, attraverso la collaborazione all’iniziativa, in qualche modo, ‘riparano’ al danno causato con il reato e sviluppano senso di appartenenza al territorio, che è anche accompagnamento e cura. La comunità intera d’altra parte li accoglie, li include e valorizza i loro talenti. È questo il senso della giustizia di comunità che il nostro Ufficio intende perseguire sperando che iniziative del genere si moltiplichino. È ciò di cui ha bisogno la città di Palermo”, ha aggiunto Maria Luisa Scardina, direttrice aggiunta dell’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna (Uiepe).