PALERMO (ITALPRESS) – Parte a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici di Palermo, la campagna per il vaccino antinfluenzale 2024-2025: un’occasione per ribadire l’importanza tanto della somministrazione quanto della prevenzione, anche in un periodo in cui la crisi sanitaria legata al Covid-19 pare aver superato il momento più critico.
I primi a vaccinarsi sono i medici della scuola di formazione specifica in Medicina generale: all’inaugurazione della campagna hanno preso parte, oltre al presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo (Omceo) Toti Amato, il segretario provinciale della Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg) Luigi Galvano, il dirigente generale del dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico Salvatore Requirez, il dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato Salvatore Iacolino e Maria Angela Randazzo, direttore dell’Unità ospedaliera complessa di Sanità pubblica, Epidemiologia e Medicina preventiva all’Asp Palermo.
“Con i vaccini antinfluenzali si prevengono altre malattie che costringono le persone a rimanere a letto e che, nei casi dei soggetti più fragili e anziani, possono portare anche al decesso – sottolinea Amato -. E’ altrettanto vero che nel recente passato, dopo le varie diatribe sui vaccini per il Covid, c’è stata in una parte della popolazione e anche da parte di alcuni medici un pò di riluttanza verso la vaccinazione: bisogna far capire che i vaccini antinfluenzali sono sicuri, ci possono essere reazioni avverse ma dal momento che si conoscono si può facilmente intervenire”.
Galvano evidenzia come le aspettative sulla campagna vaccinale appena iniziata sono alte, dal momento che “la precedente è stata abbastanza interlocutoria, perchè si usciva dalla pandemia e non si rientrava ancora nella normale attività vaccinale degli anni precedenti: questa campagna invece sarà importante, perchè l’influenza ha mostrato una particolare virulenza e il rischio è tornare ai dati pre Covid che segnavano circa 8 mila decessi all’anno in Italia è 40 mila in Europa. Ci sono poi una serie di possibili complicazioni legate a ricoveri e scompensi quando l’influenza è più intensa”.
Anche Requirez sottolinea come il compito delle istituzioni sia quello di superare le diffidenze della popolazione e offrire le risposte più adeguate: “L’atteggiamento di resistenza nei confronti dei vaccini ha un fondamento culturale che bisogna vincere. Non si può pensare a una sana politica di prevenzione primaria, ovvero di rimozione dei fattori di rischio delle patologie infettive e cronico-degenerative, senza guardare anche al mondo della infettivologia: le malattie infettive ancora oggi provocano morte, ma anche disabilità temporanee e permanenti. Una regione che guarda davvero a interessi di salute pubblica deve assegnare un ruolo prioritario a tutte le strategie che guardano alla prevenzione primaria e investire in convinzioni trasversali attraverso la comunicazione: i progressi raggiunti nel campo dei vaccini sono a tutela della sicurezza e della salute”.
Iacolino si sofferma sulla risposta positiva alla campagna vaccinale da parte degli esponenti del mondo sanitario ancor prima dei cittadini: “C’è stata una straordinaria adesione da parte dei medici di famiglia, ma anche pediatri e farmacie convenzionate stanno lavorando intensamente. Confidiamo che nello stile di vita legato alla prevenzione da parte degli assistiti possa esservi una maggiore disponibilità nei confronti delle vaccinazioni: il tema è cruciale e l’assessorato è attrezzato per garantire la massima assistenza”.
Nel descrivere le attività del dipartimento Pianificazione strategica nel campo della prevenzione, Iacolino racconta come queste riguardino “ambiti estremamente variegati, dal contrasto al crack ai problemi correlati all’alcol fino alla somministrazione dei vaccini e alla lotta alle violenze sugli operatori sanitari. Il piano straordinario di abbattimento delle liste d’attesa sta funzionando, ma richiede ulteriori elementi di intervento: proprio oggi incontreremo tutti i direttori generali sul tema delle agende, che devono rimanere sempre aperte e garantire cure appropriate e una risposta alla salute che non può mai essere negata agli assistiti”.
Obiettivo dell’Asp Palermo, spiega Randazzo, è “raggiungere un’ampia fetta di popolazione offrendo la vaccinazione non solo nei nostri centri su prenotazione, ma con una serie di open day nei quali l’accesso ai servizi sarà libero; ci saranno anche open day itineranti tra Palermo e la provincia sempre con accesso libero, inoltre offriremo la vaccinazione in alcune scuole per raggiungere i bambini che, insieme agli anziani, costituiscono la fascia che più facilmente va incontro all’influenza e di conseguenza può diffonderla maggiormente”.
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