Anche ad Altofonte la truffa dei finti carabinieri o vigili al telefono. Ne raccontavamo qui, sulle Madonie. Ormai la trafila è la solita. Questi delinquenti chiamano soprattutto ai numeri fissi. Ma talvolta anche al cellulare. Conoscono nome e cognome delle loro vittime e dei loro familiari, dove vivono, cosa fanno. Ed è proprio su queste conoscenze, spesso anche dettagliate, che fanno leva per portare a segno la truffa frutto di un copione ben collaudato. Come funziona? Il finto carabiniere o vigile chiama per informare la vittima della truffa di un grave incidente, ovviamente falso, che sarebbe stato causato da uno stretto familiare (il figlio, la moglie, il nipote). Insieme a lui c’è un avvocato, un finto avvocato. Prima paventano gravi conseguenze per il parente, accampando delle scuse come la mancanza di copertura assicurativa e poi, una volta spaventata la vittima, fanno intendere che ci sarebbe la possibilità di “sistemare” l’incidente pagando una certa cifra a titolo di risarcimento del danno. Le vittime predilette in genere sono persone anziane e sole.
Al termine della prima telefonata, il finto carabiniere che ha raccontato il finto incidente, per rendere ancora più credibile il racconto fornisce alla vittima un numero di telefono. “Per verificare quanto le abbiamo detto chiami subito questo numero”. La vittima lo compone e dall’altra parte: “Pronto Carabinieri, chi è?”, a rispondere è la voce del complice ed appena la vittima comincia ad introdurre i motivi della chiamata ” … Si, si certo! Lei è … , il signor …. è risultato scoperto di assicurazione. Abbiamo capito che è stato solo un incidente, che il signor … è una brava persona e vogliamo evitare conseguenze che possano metterlo nei guai. Qui con me c’è l’avvocato della parte offesa, mi suggerisce di fare un procedimento con un versamento online per la copertura assicurativa e tutto si risolve”.
A questo punto il carabiniere dice che l’avvocato è disponibile a raggiungere a casa la vittima della truffa per spiegare nel dettaglio come tirare fuori dai guai il parente e, in pochi minuti, ecco che il finto avvocato si trova a casa della vittima a racimolare tutto quello che può. Denaro contante il più delle volte, gioielli, orologi di valore. I bottini per ogni colpo sono tutt’alto che trascurabili. Le forze dell’ordine sono a lavoro, ma nel frattempo anche la polizia municipale consiglia di annotare il numero con il quale si viene contattati ed avvisare le forze dell’ordine.