Cronaca

Giuseppe Cusimano va in pensione: chiude lo storico emporio di “Don Pierino” a Monreale

Una vita dietro al bancone. E ora per lui è arrivato il momento di godersi il meritato riposo. Giuseppe Cusimano per tutti è “Don Pierino“, nomignolo che gli ha lasciato in eredità il padre che qui, a pochi metri da piazza Vittorio Emanuele e dal Duomo patrimonio Unesco aveva aperto nel 1964 il suo negozio di mobili. Don Pierino, negli anni, si è trasformato però. E fu proprio Giuseppe Cusimano a intuire che il negozio del padre, che vendeva solo mobili di alto livello, non poteva avere un futuro in quella particolare area di Monreale. E il negozio si trasforma. Prima di soli casalinghi, poi si aggiunge l’elettricità e anche la ferramenta, “fino a quello che è oggi – dice Giuseppe – un vero e proprio emporio. Ma per tutti è rimasto Don Pierino”.

Un negozio d’altri tempi che racconta anche storie di Monreale e monrealesi, con i suoi oltre 10 mila articoli diversi in vendita: “Adesso li sto catalogando uno per uno – dice Giuseppe – Ci sono veri e propri reperti che custodirò gelosamente”. Una moglie, Vincenza Gulì, due figli (Giampiero e Francesco) e 6 nipoti: il futuro di Giuseppe sembra già tracciato. “Liberarmi del lavoro sarà davvero difficile – dice – Sono sempre stato in negozio in tutti questi anni. Ora vorrò fare il nonno a tempo pieno”. Il negozio, dunque chiuderà: “I miei figli hanno già la loro attività (un brico che si trova in circonvallazione) e io ho provato a cedere la mia attività – dice Giuseppe – Ma o l’offerta era davvero ridicola, oppure i giovani non hanno voglia di dedicarsi anima e corpo a un negozio ben avviato come questo. In questi casi non esistono giorni liberi, di malattia, nulla di nulla. Si vive per il negozio, come ho fatto io”.

Di liti e “curtigghi” Giuseppe ne ha sentiti tanti, “ma alla fine è sempre la stessa storia”, dice sorridendo e parlando anche un po’ dei sindaci che ha conosciuto: “Tutti hanno sempre fatto visita e acquistato nel mio negozio – dice – Quello più alla mano? Senza dubbio Alberto Arcidiacono”. Una parola per lo scomparso Salvino Caputo, lo scrittore, “uomo di altri tempi” e una bacchettata ai suoi colleghi commercianti: “Sono poco lungimiranti – dice – Monreale sta cambiando, ma loro no”. E poi aggiunge: “La nostra città non è più quella di una volta. Qui prima era pieno di gente, soprattutto palermitani che salivano dalla città per comprare di tutto. Ora è pieno solo di turisti che non comprano nulla”. Il suo negozio è sempre un via vai di gente che rimane stupita quando Giuseppe gli rivela che a settembre non riaprirà: “Sono manifestazioni di affetto che mi fanno piacere. Il mio segreto? La passione per questo mestiere. Fare il commerciante a Monreale è davvero complesso”. A proposito di commercio, Giuseppe aggiunge: “Prima la piazza era il cuore pulsante di tutto. Adesso non è più così. E basta farsi un giro. Tutto pare essersi spostato nella zona di via Venero. Ma attenzione, anche lì non è tutto oro quello che luccica”.

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