Riceviamo e pubblichiamo una nota del Movimento Civico Occupiamoci di Monreale. Il Movimento torna sullo “scottante” tema della mancanza di acqua. Tra guasti e livelli di falda bassi, l’erogazione in alcune zone della città avviene a “singhiozzo”. La nota integrale.
“La crisi idrica che sta colpendo una parte, o alcune zone dell’entroterra, della Sicilia – scrive l’Ingegnere Benedetto Madonia, rappresentante del Movimento civico Occupiamoci di Monreale – non necessariamente significa “crisi idrica” anche a Monreale. Perché, se così fosse bisognerebbe proclamare lo stato d’emergenza. Dobbiamo conoscere il territorio e avere memoria storica – spiega Madonia – ricordando che nel territorio di Monreale e Altofonte, l’acqua nei secoli non è mai mancata. E la stessa acqua che bagna il territorio ha diverse provenienze da sorgenti naturali, fiumi (vd. Elia), pozzi e corsi d’acqua artificiali. Il sistema delle sorgenti nel territorio di Monreale risulta essere diviso in almeno quattro grandi vallate: Vallone Caculla e Sant’Elia (sorgenti Api e Giacalone Sant’Elia); Vallone Valle Corta e della Monaca (sorgenti Santa Rosalia e Favara); Valle Cuba; Vallone Realcelsi e Strasatto (sorgente Alloro). Ci sono oltre 10 sorgenti, e ancora i pozzi come Pozzo Rinazzo che approvvigiona i serbatoi di Mezza Costa e di Pizzo Corvo. E così altri pozzi”.
“Non crediamo a teorie farneticanti – denuncia il Movimento -. La crisi dell’acqua ci appare fuorviante, e la razionalizzazione dell’acqua esagerata; neanche fossimo in Africa. La questione è che la paventata crisi idrica di una parte della Sicilia si voglia, quasi necessariamente, ricondurre alle problematiche idriche monrealesi. Abbiamo però appurato, da qualche anno ad oggi, di molteplici interventi manutentivi (non risolutivi o scarsamente risolutivi) in alcuni impianti di pozzi d’acqua. I cittadini e i commercianti hanno vissuto disagi e situazioni estenuanti. Storie di cittadini che hanno avuto difficoltà a lavarsi”.
Madonia in chiusura denuncia: “Stranamente nel periodo estivo si verificano i maggiori disagi. La storia, però, – aggiunge Madonia – fin da secoli, ci ricorda anche di casi di appropriazione indebita delle risorse idriche, di trasporto e vendita di acqua potabile, riempimento di cisterne per gli amici degli amici, riempimento pozzi privati e belle piscine, ad opera di soggetti compromessi moralmente, e persino malavitosi. E ancora, dobbiamo ricordare le perdite in ogni dove nel nostro territorio. Numerose le segnalazioni di cittadini che vedono perdite d’acqua fuoriuscire dall’asfalto, e non solo. Ad ogni buon conto, se davvero si palesasse il pericolo dell’emergenza siccità o se Monreale davvero necessiti di altre risorse idriche – conclude Madonia -, la cosa migliore da fare ad esempio, sarebbe quello di effettuare trivellazioni di nuovi pozzi e l’ammodernamento di quelli esistenti, nonché il miglioramento dei sistemi di prelievo dell’acqua, solo per citarne alcune”.