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Ucciso davanti alla discoteca, gip ordina arresto di un diciottenne

Si aggrava la posizione di un giovane (all’epoca dei fatti minorenne) portato in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Si tratta del caso di Francesco Bacchi, 19 anni, ucciso al culmine di una rissa davanti a una discoteca di Balestrate. Il giovane era accusato di rissa aggravata e si trovava in comunità. Il gip per i minorenni, Nicola Aiello, accogliendo le richieste della procura dei minorenni ha applicato la misura restrittiva più grave, eseguita dai carabinieri. Secondo l’accusa il minore avrebbe afferrato per il collo la vittima facendola cadere dove poi è stata colpita dai calci, mortali, inferti da Andrea Cangemi, 20 anni, agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

Il trasferimento in carcere di C.L., deciso dal gip del tribunale dei minorenni di Palermo, è stato deciso dopo che la contestazione originaria di rissa aggravata è stata trasformata dalla Procura dei minori in omicidio preterintenzionale, stessa imputazione mossa al maggiorenne già arrestato (e in atto ai domiciliari), Andrea Cangemi, di 21 anni, reo confesso.

A provocare l’iniziativa dell’ufficio inquirente era stato, nei giorni scorsi, il Gup del tribunale dei minori Maria Pino che, dopo avere respinto in udienza preliminare la richiesta della difesa di messa alla prova per il giovane, aveva restituito gli atti alla Procura, ritenendo necessaria la modifica peggiorativa della contestazione, cosa che il giudice non può fare da sè. In udienza infatti erano stati depositati documenti e video ripresi dalle telecamere di sorveglianza da cui era emerso come C.L. avesse preso alle spalle Bacchi, strattonandolo e facendolo cadere. Poi Cangemi avrebbe colpito la vittima per due volte, in rapida sequenza, con calci molto forti sferrati all’altezza del torace e del collo: colpi che avrebbero provocato la morte del diciannovenne. Da qui la tesi che il maggiorenne e il minorenne avessero contribuito entrambi all’omicidio preterintenzionale, che finora era stato contestato al solo Cangemi, reo confesso del fatto. Il gip del tribunale per i Minorenni, alla luce delle nuove risultanze investigative, ha accolto quindi la richiesta del pubblico ministero e disposto la misura della custodia cautelare presso l’Istituto Penale per i Minorenni – del capoluogo siciliano.

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