Palermo

Palermo ricorda Boris Giuliano, ucciso 45 anni fa dalla mafia: suo l’intuito di aggredire i patrimoni

Sono passati 45 anni da quando il vice questore Boris Giuliano, capo della squadra mobile della questura di Palermo, fu ucciso da un commando di Cosa Nostra. Questa mattina alle 9.30, la Polizia di Stato ha ricordato l’eccidio nel capoluogo siciliano, deponendo una corona d’alloro in via Francesco Paolo Di Blasi, nel luogo dove il funzionario fu assassinato. Presenti alla deposizione di una corona di alloro, tra gli altri, i familiari di Giuliano, il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, il sindaco Roberto Lagalla, il questore Maurizio Calvino, Roberto Scarpinato, assessore regionale ai Beni Culturali, autorità civili e militari.

Il vice questore Giuliano era un fine investigatore, particolarmente impegnato nelle inchieste sul traffico internazionale di droga. Proprio nel giugno precedente all’aeroporto di Punta Raisi erano state rinvenute due valige con 498 mila dollari come pagamento di una partita di eroina. Pochi giorni dopo Giuliano aveva scoperto il covo di Leoluca Bagarella, in via Pecori Giraldi. E proprio Leoluca Bagarella è stato l’esecutore dell’omicidio del vice questore, lo sorprese e uccise a colpi di pistola alle spalle mentre faceva colazione al bar Lux.

“Boris Giuliano  – ha sottolineato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – è stato un esempio luminoso di coraggio, dedizione e integrità morale. Il suo impegno incrollabile nella lotta contro la mafia e il suo instancabile lavoro investigativo hanno segnato una svolta nella storia della nostra terra. La sua tragica morte ha lasciato un vuoto incolmabile nelle forze dell’ordine e nella società siciliana, ma l’eredità del suo metodo investigativo ha acceso una fiamma di speranza e di rinnovata determinazione nella lotta contro il crimine organizzato. La sua memoria, infatti, continua a ispirare le nuove generazioni e a rappresentare un monito costante dell’importanza di combattere l’illegalità e di difendere i valori della giustizia e della libertà. Voglio rivolgere – conclude – Schifani – un pensiero affettuoso alla famiglia, ai suoi colleghi e a tutti coloro che hanno condiviso con lui il difficile cammino della giustizia: la sua dedizione e il suo sacrificio non saranno mai dimenticati”.

“A 45 anni dalla sua uccisione per mano mafiosa, ricordiamo il capo della Squadra mobile Boris Giuliano. Acuto investigatore, innovativo nell’introdurre nuovi metodi di indagine, Boris Giuliano può essere considerato uno dei primi poliziotti ad aver rivoluzionato il modo di combattere la criminalità organizzata. Ancora oggi la sua resta un’eredità da non disperdere”. Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha partecipato alla cerimonia di commemorazione.

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