“È stata una festa popolare, è stata una festa offerta ai tanti turisti in visita a Palermo, il Quattrocentesimo Festino di Santa Rosalia è stata la festa della città. Ripercorrendo la serata di ieri, è ancora forte l’emozione provata nel corso di questa edizione che, sono certo, rimarrà nella memoria dei tanti che l’hanno potuta vivere da vicino.”. Così il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.
“L’augurio è che resti impresso anche il messaggio che abbiamo voluto trasmettere in questo Festino – aggiunge il sindaco – che è speranza e voglia di rinascere, ma anche invito ad amare e rispettare la città ed a farlo insieme. Come insieme e con spirito di collaborazione e sinergia è stato organizzato il Quattrocentesimo. Per questo, devo ringraziare la Curia e l’arcivescovo Lorefice per il percorso di condivisione intrapreso già lo scorso anno in vista del Quattrocentesimo. Ringrazio il vicesindaco Cannella e i suoi uffici, la Giunta e i comitati che si sono formati e che hanno contribuito alla realizzazione del Festino, dalla Regione Siciliana, all’Assemblea Regionale Siciliana fino a tutte le associazioni culturali e di categoria. Il mio grazie va agli organizzatori, a cominciare da Marco Balich che ha creduto nel racconto di Santa Rosalia e del suo miracolo. Un sentito ringraziamento al Prefetto e a chi ha permesso di far svolgere il Festino in sicurezza e, dunque, a tutte le forze dell’ordine, al Questore, alla Polizia municipale, alla Protezione civile e a tutte le associazioni di volontariato. C’era tanta curiosità attorno a questo Festino, come dimostra l’impennata di visita, pari al 134% in più rispetto alle scorse settimane, del
sito web dedicato a questa edizione del Festino. Ringrazio i giornalisti, anche quelli venuti da altre parti d’Italia e dall’estero, per averlo raccontato. Grazie, infine, alle squadre delle aziende municipalizzate che già da stanotte sono state al lavoro per ripulire, in particolare le aree della Cala e del Foro Italico. Un grazie alle imprese creative che hanno permesso la realizzazione di questo Festino e del suo racconto”.