Cronaca

Letizia Sardisco, cinque anni vissuti a mille: “Io assessore? Ho scelto di rimanere consigliere”

Sul manto verde del campo Conca d’Oro di Monreale, inaugurato ieri per la prima partita del Torneo dei Quartieri, c’era anche lei: Letizia Sardisco. Che aveva seguito l’iter burocratico quando era assessore, nella passata amministrazione guidata dal sindaco Alberto Arcidiacono. Ora assessore non lo è più. E’ stata eletta, sempre nel gruppo Il Mosaico, come consigliere comunale. Ma non la vedremo in Giunta. Anche se Arcidiacono l’avrebbe voluta: “Ho scelto di declinare – dice nel corso di una nostra chiacchierata telefonica – Mi piaceva l’idea di fare spazio ad altri nel gruppo”. E così al suo posto è entrato Francesco La Barbera, “una gran brava persona, componente fondamentale del Mosaico – dice la Sardisco – Anche per lui ho scelto di fare un passo indietro. Ma lo voglio precisare: è stata una decisione mia. Nessuna imposizione”.

Ultimi cinque anni vissuti al massimo nella politica monrealese, con gli ultimi due da assessore “ed è stata un’esperienza bellissima e formativa – dice la Sardisco – Ho fatto, lo definisco così, un corso intensivo di amministrazione. Ero un po’ stanca e ci siamo davvero sacrificati tutti per perseguire un obiettivo comune”. E non manca l’analisi del voto. Il “suo” Mosaico si è confermato: “Abbiamo scelto di mantenere la nostra identità e alla fine era giusto così – dice – Ma, probabilmente abbiamo raccolto meno di quello che pensavamo, pur mantenendo, anzi alzando di poco, i voti presi cinque anni fa. La verità è che c’è stata troppa sproporzione con le altre liste che hanno fatto il pieno di voti. Paradossalmente, rimanere noi stessi, ci ha penalizzati. Parlo a livello numerico”. Il Mosaico, dunque, ha scelto di seguire una propria strada “e mi auguro che continui a farlo anche nei prossimi anni”, prosegue la Sardisco che è stata anche nominata Capogruppo al consiglio comunale del gruppo ideato da Roberto Gambino. Questi 5 anni hanno cambiato anche la sua vita: “Ho vissuto a mille una prima esperienza politica – dice – Sapevo di avere delle potenzialità e dovevo dimostrarlo a me stessa e anche agli altri. Oggi sono più consapevole”.

Una consapevolezza che le ha fatto fare un “passo indietro”: “Io sono una libera professionista (è un avvocato, ndr), ho delle scadenze da rispettare, una famiglia, due figli, una casa da gestire – dice – Sono arrabbiata? No, in realtà mi aspettavo un risultato diverso. Parlo dal punto di vista politico. Abbiamo ottenuto un risultato normale. Gli altri sono davvero sproporzionati. Abbiamo fatto e dato tanto a questa città e magari era lecito aspettarsi numeri diversi”. E con il sindaco? “Mi trovo molto bene a lavorare con lui – dice – Con Alberto ho un bellissimo rapporto. Ma ho fatto la scelta di rimanere in consiglio comunale. La vita è fatta di scelte. E io ne ho prese sempre tante”. Poi si torna alla cronaca e all’inaugurazione del campo Conca d’Oro, su cui la Sardisco ha speso tanto: “Mi ha fatto davvero piacere esserci e passare idealmente il testimone a Salvo Giangreco – dice – Con lui ho condiviso tantissimi momenti. Come sarà da assessore? Ognuno ha le proprie caratteristiche. Lui sicuramente ha una passione per il calcio, ma sono certa che continuerà a seguire la linea che un po’ avevamo definito, ossia quello di promuovere qualsiasi manifestazione o disciplina sportiva”. Torna alle sue scartoffie “legalesi”, dunque la Sardisco, ma non abbandona il suo ruolo da consigliere comunale: “Sto bene nella posizione di consigliere e mi onora aver ricevuto tutti questi voti da parte dei monrealesi – dice – Sicuramente per il futuro non escludo niente. Ma si devono sistemare delle cose, parlo a livello politico. Di solito cambia un’amministrazione e cambia tutto, com’è normale che sia. Qui, a Monreale, l’amministrazione è rimasta la stessa, ma è cambiato tutto lo stesso. Di certo nel segno di quello che hanno votato gli elettori”. Poi le chiediamo in chiusura: perché, secondo lei, non è stato confermato nessun assessore della vecchia Giunta? Secca la risposta: “Chiedetelo al sindaco”.

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