“Non parcheggiare lì”. Lei lascia lo stesso l’auto e al ritorno la trova vandalizzata

Redazione

Cronaca - Al Carmine

“Non parcheggiare lì”. Lei lascia lo stesso l’auto e al ritorno la trova vandalizzata
L'amara sorpresa della giornalista al ritorno dalle celebrazioni del 3 maggio

05 Maggio 2024 - 16:12

Un blocco di cemento sul cofano; vetro lesionato; tergicristalli spaccati. Queste le condizioni in cui ha trovato l’auto la giornalista Rossella Puccio a Monreale per assistere alla processione del Santissimo Crocifisso. Rossella si era recata a Monreale il 3 maggio per la processione. Nella confusione generale era riuscita a trovare un parcheggio all’interno del quartiere Carmine a Monreale. “Ho chiesto prima indicazioni agli ausiliari e poi ho trovato parcheggio in una viuzza del quartiere – racconta la collega – Alcuni residenti si erano lamentati che quel posto non andava occupato. Mi sono rivolta agli agenti di polizia municipale chiedendo, in assenza di segnaletica verticale e orizzontale se in quella via potessi lasciare l’auto, mostrando addirittura una foto della stessa e del parcheggio. Potranno confermare i due agenti di piantone all’ingresso del Palazzo Comunale e le telecamere. Sono infine tornata dai residenti dicendo che mi era stato confermato che l’auto potesse stare lì”.

Ma ad alcuni residenti questa cosa non è andata giù. “Con mio grande stupore ecco come ho trovato l’auto al mio ritorno – dice Rossella – Rottura del tergicristalli del lunotto posteriore e un “balatone” di calcestruzzo sul cofano che è stato spostato grazie all’aiuto di un ragazzo che vedendo la scena è rimasto, come noi, inorridito dal gesto. Come si definisce questo atteggiamento? Non si possono avere certezze sugli autori, ma qualche dubbio… Uno dei residenti affacciandosi al balcone ha detto in prima battuta: “Io glielo avevo detto” e poi “Mi dispiace”. Dispiace anche a me. Ho partecipato a questa meravigliosa celebrazione, con uno spirito di vicinanza e condivisione. Nelle stesse ore ho scritto un post parlando della necessità di riscoprire il senso di prossimità tra le persone. La festa a Monreale era stracolma di fedeli (?). Persone devote al Santissimo Crocifisso e mi chiedo cosa significhi questo se avulso dalla realtà, dal rispetto degli altri. Ovviamente occorre non generalizzare. Se qualcuno ha visto qualcosa sarebbe importante dirlo anche privatamente per difendere il nome di questa bellissima cittadina, della sua gente perbene e per dare un insegnamento a queste persone che non devono pensare di potere intimidire e operare indisturbati. Questo è il nutrimento di una tipica mentalità mafiosa a cui dobbiamo ribellarci”.

Anche il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono è intervenuto sulla vicenda: “Chiunque ha compiuto questo gesto non può essere definito essere umano. Mi spiace veramente tanto per quanto accaduto”. La collega ha fatto sapere che sporgerà regolare denuncia. “Atti simili non mi intimidiscono di certo – dice Rossella – ma nutrono ancor più il desiderio di cambiamento e lotta per la legalità. È un vile gesto di piccola portata, ma se ne compiono tanti, ogni giorno, nell’assoluto silenzio e, ahimè, immobilismo. In queste ore altre persone mi hanno scritto in privato, condividendo fatti simili, ammettendo però di non aver fatto o detto nulla per paura di ritorsioni. Questo è gravissimo, ma dimostra una sfiducia nelle istituzioni e anche tra le persone che dovrebbe far riflettere. Ho scritto il post per sfruttare il sentimento di condivisione e prossimità che i social offrono, affinché agli autori del gesto arrivino i messaggi di concittadini che condannano questo atteggiamento. Forse, ora, sapranno che non è passato inosservato, non ha intimidito nessuno, e che gran parte della popolazione di Monreale ne prende le distanze. Anche il sindaco pubblicamente e in privato ha condannato il gesto e si è mostrato disponibile”.

IL COMMENTO DEL DIRETTORE
Sono veramente schifato di quanto è accaduto a Monreale alla collega Rossella alla quale rivolgo la solidarietà dell’intero gruppo Migi Press. Il nostro giornale ha raccontato più volte quello che abbiamo definito “il lato oscuro della festa”. Comportamenti ed episodi inquietanti che si ripetono anno dopo anno. Dai parcheggiatori abusivi, alle bancarelle senza autorizzazione alcuna, ai furtarelli nella bolgia delle persone. Sono magari le stesse persone che poi si incolonnano dietro al Santissimo Crocifisso come se nulla fosse. Questa delle intimidazioni “di stampo mafioso“, (usiamo i termici corretti), ci mancava. Ci sono zone di Monreale in cui vige una legge diversa. Residenti convinti di essere i proprietari di questa o quella cosa che invece appartiene all’intera collettività. Zone in cui si è liberi di pensare di poter fare tutto quello che si vuole in spregio alle più semplici regole del vivere civile. Il problema? Il fatto che questo gli venga concesso. Mancano controlli adeguati. E serrati. Siamo certi, però, che le Forze dell’Ordine, dopo aver appreso della notizia, cercheranno di risalire ai vandali che hanno compiuto questo gesto schifoso A Rossella, invece, la inviteremo a Monreale una di queste sere. Per una cena che il gruppo Migi sarà felice di offrirle.

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