Cronaca

Le palme di piazza Vittorio Emanuele a rischio? Un botanico di Palermo per le verifiche

Le storiche palme di piazza Vittorio Emanuele a Monreale sono sotto osservazione. Uno dei 4 alberi, infatti, è stato “attaccato” dalle formiche. E ha necessitato di uno specifico trattamento. Ma gli alberi, che ormai hanno più di 70 anni, stanno per finire sotto la lente di ingrandimento di un esperto botanico che sarà nella cittadina normanna nei prossimi giorni. L’esperto avrà il compito di monitorare la situazione delle 4 palme. In primis se per caso l’infestazione delle palme ha colpito anche gli altri alberi. E poi verificare le condizioni di stabilità delle palme stesse.

Con il passare del tempo, e quindi con il progressivo invecchiamento, gli alberi diventano molto fragili. E’ quindi necessario cercare di capire se ci sono ancora i canoni di sicurezza di questi alberi che si trovano in un punto molto frequentato da turisti e non. Con il forte vento, infatti, le palme oscillano pericolosamente. Oscillazione normale per questa tipologia di alberi, ma come detto, con il passare degli anni, questa può provocare la rottura dell’albero stesso. Occorre, dunque, capire le condizioni di salute di questi alberi che ormai sono diventati il simbolo della città di Monreale insieme al Duomo. “Stiamo facendo tutte le dovute verifiche con un esperto – assicura il primo cittadino Alberto Arcidiacono – La salute degli alberi e la sicurezza della zona sono ai primi posti di questi controlli che verranno effettuati grazie a un esperto di Palermo”.

L’esperto botanico, dunque, dovrà fare una relazione al comune. Ed eventualmente stabilire gli interventi da effettuare. La possibilità estrema può anche portare alla totale estirpazione delle palme. Sarebbe di certo uno choc per i monrealesi che ormai si sono abituati a questa “presenza”. Ma necessaria per garantire la sicurezza della piazza. Gli alberi, si sa, non sono eterni. Hanno una vita anche loro e poi una morte. Pensarci in tempo vuol dire anche poter piantumare nuove palme, più giovani e stabili che, anno dopo anno, crescerebbero restituendo alla piazza l’aspetto a cui ci siamo abituati.

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