Cronaca

Il Pd di Monreale si spacca ancora: Russo vuole candidarsi, i “compagni” nicchiano

Le dimissioni di Sandro Russo hanno messo in grave difficoltà gli esponenti del Partito Democratico di Monreale. Dimissioni che, da fonti interne, pare siano state consegnate al sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, ma non ancora al segretario comunale. Sembra solo un mero passaggio burocratico. Insomma Sandro Russo abbandona la “nave” del sindaco a pochi metri dall’ingresso in porto. E rientra in quella che, dal punto di vista politico, è la sua vera casa di appartenenza: il Pd. Russo, coì, avrebbe detto ai suoi “alleati” politici di volere un posto nella rosa dei candidati alle prossime elezioni amministrative.

Ma qui la compagine di sinistra sta parecchio titubando. Perchè per il direttivo del partito, il ritorno di Russo dopo aver appoggiato Arcidiacono in questi anni, segnerebbe una incoerenza rispetto al percorso “integralista e identitario” segnato dalla corrente di Schlein che si è affermata a Monreale con il sostegno proprio dell’ex segretario Silvio Russo e del fratello Sandro. Il segretario cittadino del Pd, Antonino Sciortino (tra l’altro proprio lui tra i papabili più accreditati nel ruolo di aspirante sindaco, ndr) avrebbe esordito – durante un animato direttivo – ponendo una pregiudiziale sulla possibilità di reintegrare l’ormai ex assessore Russo nella lista dei candidati e la maggioranza dei componenti ha espresso lo stesso dubbio dato il continuo rinvio di dimissioni e le attività di questa giunta assolutamente in contrasto con la lettura della nuova segreteria del Pd. Alcuni degli esponenti del partito lamentano un tardivo “ravvedimento sulla via di Damasco” perchè, Sandro Russo, a loro parere doveva fare chiarezza già nei mesi estivi circa la sua permanenza all’interno dell’amministrazione comunale nonostante il Pd abbia anche costituito un gruppo con i consiglieri Mirto e Davì.

Altri parlano di mantenere una certa unità che però nei fatti è stata lungamente smentita con il perpetuarsi di una attività che ha fatto spaccare il Pd di Monreale. Russo, dal canto suo, nelle lettera presentata al sindaco (ne parlavamo in questo articolo), aveva specificato di essere un uomo di sinistra e di voler affrontare questa ennesima tornata elettorale nel partito che sente più suo. Ma agli uomini di sinistra i conti non tornano. Infatti proprio il Pd vuole chiarire per garantire la trasparenza e la coerenza dei soggetti che vogliono avere un ruolo all’interno del partito. La preoccupazione? Che Russo si candidi con il Pd, conquisti il suo posto in consiglio comunale e torni ad occupare un ruolo di prestigio all’interno dell’eventuale amministrazione guidata dal sindaco Arcidiacono. Una ipotesi che mostrerebbe la pochezza (in termini di peso politico) del partito monrealese. E una eventualità che lo stesso Pd vuole evitare per tentare di ricostruire sui cocci dei disastri di questi ultimi anni quantomeno una sana e agguerrita opposizione per prepare il terreno alle amministrative del 2029. E Russo che farà? Difficile dirlo. Anche se, da voci di corridoio, c’è chi lo spinge a entrare a far parte di qualche lista di destra che appoggia lo stesso primo cittadino uscente. Una chiusura definitiva con il partito che lui stesso ha contribuito a creare a Monreale.

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