Riceviamo e volentieri pubblichiamo il messaggio che ci ha fatto pervenire l’arcivescovo di Monreale, monsignor Gualtiero Isacchi per l’inizio della Quaresima 2024.
Carissimi sacerdoti, diaconi e seminaristi, religiose e religiosi, consacrate e consacrati, fratelli e sorelle tutti che nella comunione della fraternità battesimale costituite il corpo mistico di Cristo che è la Chiesa monrealese, a voi, per la Quaresima 2024, rivolgo l’invito a “lasciarvi riconciliare con Dio”. Faccio mio, il grido accorato che San Paolo indirizza alla comunità di Corinto e che, nella seconda lettura dell’odierna liturgia eucaristica, raggiunge, nuovamente, tutti noi: “Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio” (2Cor 5,20). La riconciliazione che passa attraverso l’esperienza del perdono ricevuto e donato, è via ineludibile per la “ri-tessitura” della fraternità battesimale che abbiamo scelto come impegno primario per l’anno pastorale in corso.
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Sia, dunque, il tempo di Quaresima che oggi comincia, occasione per percorrere la via della riconciliazione. È la strada sulla quale possiamo verificare la qualità del nostro rapporto personale con Dio, del nostro vivere famigliare, comunitario e sociale, del nostro rapporto con il creato. Questo tempo forte è kairós in cui decidersi per una radicale conversione di vita che scelga, in modo nuovo, il Vangelo come criterio di ogni pensiero, gesto e decisione personali e comunitari. L’appello di Paolo, rivolto ai cristiani di Corinto, lo propongo a tutti voi perché possiamo essere differenti. In un mondo in cui, con la categoria di “normale” si tende a comprendere e giustificare tutto ciò che accade, omologando ed eliminando ogni singolarità, voi siate differenti. Riconoscendovi non semplicemente “normali”, ma “unici e irripetibili” come le singole tessere che compongono i mosaici della nostra Cattedrale. Così accogliete la Quaresima come tempo favorevole per discernere e occupare il posto a cui Dio vi ha destinati nel suo progetto d’amore. Consapevoli che nessun altro potrà mai sostituirvi o fare la vostra parte, impegnatevi con convinzione e dedizione nel quotidiano. Non dimentichiamo, inoltre, che solo riconoscendo, nella loro differenza, come “unici e irripetibili” anche tutti gli altri, saremo in grado di stringere le maglie della fraternità evangelica in cui siamo costituti con il battesimo. In questo ci siano di esempio i santi Castrense, Leoluca, Bernardo, Maria di Gesù, i beati e i venerabili della nostra Chiesa: loro, scegliendo il Vangelo come regola di vita, hanno mostrato che è possibile abitare in modo differente il tempo e lo spazio.
La logica della riconciliazione afferma che non siamo condannati a ripetere il passato, non è vero che “nulla mai cambierà”, perché oggi la conversione è possibile. “Ecco ora il tempo favorevole, ecco ora il giorno della salvezza”. (2Cor 6,2). Quello della riconciliazione è un camminino impegnativo, perché l’uomo è incline al peccato per via della sua stessa natura, anche San Paolo afferma: “Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio» (Rm 7,18-19). Questa esperienza, che tutti ci accomuna, se vissuta nella logica del “normale” rischia di immobilizzarci. Solo in Cristo Gesù, la natura umana può diventare spazio di conversione e cambiamento, prosegue infatti Paolo: «Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio”. (2Cor 5,21).
Lasciamoci riconciliare con Dio attraverso la grazia che ci è offerta nel Sacramento della Riconciliazione. Fuggiamo la tentazione della “normalizzazione” del peccato, riscoprendo, piuttosto, la nostra vocazione a vivere da figli del Risorto. A tal proposito, esorto i sacerdoti ad offrire maggiore disponibilità di tempo all’ascolto delle confessioni nei prossimi quaranta giorni, magari delegando maggiormente ai collaboratori le tante cose da fare in parrocchia: molte di queste, infatti, le possono fare anche gli altri, mentre l’amministrazione del sacramento della riconciliazione lo possiamo fare solo noi. È un ministero importante per il quale ci dobbiamo continuamente preparare! Sarebbe opportuno riservare del tempo della nostra personale meditazione alla verifica delle virtù umane che ci aiutano ad essere conformi al Mistero che celebriamo. Possono essere utili due spunti da cui partire, che raccolgo dall’immenso tesoro che è la Regola Pastorale di San Gregorio Magno. Egli così scrive: “La guida delle anime sia vicino a ciascuno con la compassione e sia più di tutti dedito alla contemplazione, per assumere in sé, con le sue viscere di misericordia, le debolezze degli altri…”; più avanti ricorda che “per i pastori è fondamentale possedere quella disponibilità di cuore e quella forza di attrazione, per cui i fedeli non trovano vergognoso aprire loro la coscienza” (Parte II, n. 5). Dedichiamoci alla contemplazione, domandiamo al Signore il dono di “viscere di misericordia” e la “disponibilità di cuore” che ci rendano attraenti, così come lo era Gesù, per tutti coloro che desiderano cambiare.
Per favorire la celebrazione comunitaria delle confessioni, con i Vicari foranei, si è pensato di fissare una Giornata diocesana penitenziale da vivere in ciascun vicariato, venerdì 23 febbraio, con la presenza dei sacerdoti e la partecipazione dei fedeli che vivono in quel territorio. Come la folla che accorreva a farsi battezzare da Giovanni al fiume Giordano ebbe la grazia della presenza di Gesù con loro (cf. Mt 3,13), così anche noi, convergendo come Popolo di Dio per confessare insieme alla nostra fede anche i nostri peccati, sperimenteremo la presenza di Gesù che si fa compagno di strada di chi cammina insieme verso la vita nuova. Quaresima è anche attenzione ai fratelli bisognosi. Nel suo messaggio per la Quaresima 2024, Papa Francesco scrive: “La forma sinodale della Chiesa, che in questi anni stiamo riscoprendo e coltivando, suggerisce che la Quaresima sia anche tempo di decisioni comunitarie, di piccole e grandi scelte controcorrente, capaci di modificare la quotidianità delle persone e la vita di un quartiere: le abitudini negli acquisti, la cura del creato, l’inclusione di chi non è visto o è disprezzato. Invito ogni comunità cristiana a fare questo: offrire ai propri fedeli momenti in cui ripensare gli stili di vita; darsi il tempo per verificare la propria presenza nel territorio e il contributo a renderlo migliore. Guai se la penitenza cristiana fosse come quella che rattristava Gesù. Egli dice anche a noi: “Non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano” (Mt 6,16). Si veda piuttosto la gioia sui volti, si senta il profumo della libertà, si sprigioni quell’amore che fa nuove tutte le cose, cominciando dalle più piccole e vicine. In ogni comunità cristiana questo può avvenire”.
In linea con queste parole del Santo Padre, insieme ai Vicari foranei, abbiamo scelto di destinare il frutto della Quaresima di fraternità 2024 ad una realtà “piccola e vicina”: l’Associazione Effatà. Detta Associazione, nata dalla volontà e l’impegno di alcune famiglie della nostra Chiesa, negli ultimi anni ha realizzato una fattoria nella contrada Madonna delle Vigne in Corleone, dove si prende cura dei ragazzi con esigenze speciali offrendo accoglienza e disponibilità di specialisti che li accompagnano in percorso terapeutici. Avendo necessità di realizzare alcuni interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’immobile che utilizzano, abbiamo scelto di contribuire a questa necessità devolvendo a tale fine le raccolte della Quaresima di fraternità di quest’anno. Le offerte potranno essere versate, direttamente in Curia, presso l’Ufficio dell’economato diocesano, oppure tramite bonifico bancario sul conto corrente bancario intestato a Diocesi di Monreale, codice IBAN IT91R0895243450000000281034 con causale: “Quaresima di fraternità 2024”.
Infine, vi ricordo che a fronte della tragedia della guerra in Terra Santa, le cui dimensioni sempre più ci devono preoccupare, la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha indetto una colletta nazionale, da tenersi in tutte le chiese italiane domenica 18 febbraio 2024 (I di Quaresima) quale segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni colpite. Anche il frutto di questa raccolta sarà possibile consegnarlo all’Ufficio Economato oppure inviarlo tramite bonifico, sempre allo stesso conto corrente bancario, con causale “Colletta Nazionale per la Terra Santa”. L’Ufficio economato, entro il 3 maggio, girerà quanto raccolto a Caritas Italiana. Nell’augurare a tutti un buon cammino quaresimale, do appuntamento sulle strade della riconciliazione da dove, perdonati, potremo imparare a perdonarci gli uni gli altri per edificare la fraternità. Che il Signore benedica questo nostro camminare insieme.