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Santa Rosalia e la peste, a 400 anni dal miracolo parrocchie in pellegrinaggio in cattedrale

“Viva Palermo e santa Rosalia!”. Nel 1624, mentre la peste infuriava su Palermo, lo spirito di Rosalia apparve in sogno ad una malata e poi ad un cacciatore. A loro indicò la strada per ritrovare le sue reliquie, chiedendogli di portarle in processione per la città, che venne così liberata dal morbo. Le diverse parrocchie di Palermo vivranno l’esperienza del pellegrinaggio verso la Cattedrale per onorare Santa Rosalia, a 400 anni dal ritrovamento delle sue spoglie mortali e dal miracolo che salvò la città. Il “Giubileo rosaliano”, voluto dall’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice per il quarto centenario dell’evento che salvò la città dalla peste, entra nel vivo con un programma definito nei giorni scorsi dal Comitato Diocesano e che coinvolge sei vicariati: i fedeli delle diverse parrocchie si recheranno in Cattedrale per la venerazione delle reliquie di Santa Rosalia e la concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice.

La prima data di pellegrinaggio sarà il 9 febbraio, per il I e il II vicariato; il 10 aprile per il III e il IV vicariato e il 29 maggio per il V e il VI vicariato. L’appuntamento, per ciascuna data, è alle 18, nei pressi di Porta Nuova. Da lì si svolgerà una breve processione fino alla Cattedrale dove, alla fine della celebrazione, l’arcivescovo affiderà ai vicari episcopali i reliquiari di Santa Rosalia che, nelle settimane successive, saranno ospitati nelle parrocchie secondo il calendario che sarà predisposto dai vicari e dai parroci coordinatori. Le celebrazioni per il Giubileo Rosaliano sono già iniziate in Cattedrale, dove l’11 gennaio si è tenuta la festa del patrocinio di Santa Rosalia e il 13 febbraio si ricorderà l’anniversario dell’apparizione di Santa Rosalia al “cacciatore” con una celebrazione eucaristica alle 19 presieduta da don Antonio Mancuso, rettore del seminario arcivescovile.

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