Gli agenti di polizia in servizio all’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo lo avevano arrestato tre giorni fa, perché su di lui pendeva una condanna della Federazione russa per terrorismo. Ora però il suo legale palermitano ha dimostrato alla Corte d’appello che il presunto terrorista era in realtà un rifugiato politico: i giudici del capoluogo siciliano hanno accolto le tesi dell’avvocato Luca Bonanno e hanno disposto il ritorno in libertà del cittadino russo di 50 anni.
L’uomo era arrivato a Punta Raisi per una vacanza assieme alla moglie e al figlio. Una volta finito il periodo trascorso in Sicilia, prima di salire sull’aereo che doveva riportarlo a Londra, era stato fermato in esecuzione di un mandato di cattura internazionale spiccato dai giudici russi, che lo accusavano di aver combattuto in Siria contro i suoi stessi connazionali. Una circostanza smentita durante l’interrogatorio in Corte d’Appello, competente per l’esecuzione dei mandati di cattura internazionali: l’avvocato Bonanno ha anche prodotto il documento che prova il suo status di rifugiato politico, autenticato dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite.