È morto dopo tre settimane di agonia Matteo Brandi, l’operaio forestale di 56 anni rimasto gravemente ferito a Monreale mentre insieme ai colleghi affrontava le fiamme dell’incendio che lo scorso 25 luglio ha distrutto ettari di boschi nel territorio di Monreale. Nato a Palermo ma residente ad Altofonte, era ricoverato al Buccheri La Ferla. Il 56enne era rimasto ferito insieme a un altro collega. L’episodio aveva scatenato la rabbia del sindacato Ugl Autonomia Sicilia che aveva lanciato per questo l’allarme sulle condizioni in cui operano questi lavoratori. Si tratta della quarta vittima degli incendi che hanno investito il palermitano, creando ingenti danni.
“Esprimo a nome mio e di tutta la mia giunta il più sentito cordoglio ai familiari e ai colleghi dell’operaio forestale, Matteo Brandi, morto oggi in ospedale a causa delle gravi ferite riportate nelle operazioni di spegnimento dei roghi che hanno devastato Monreale il 24 e 25 luglio scorsi. Una perdita che ci addolora e che colpisce al cuore soprattutto quei lavoratori che sono sempre in prima fila per difendere la nostra terra. Faremo tutto quanto in nostro potere per garantire la loro sicurezza sul campo e valorizzare sempre di più il loro lavoro”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
“Esprimo grande solidarietà per il lavoratore forestale Matteo Brandi, morto oggi in ospedale. Lo ricordiamo come un prezioso operatore per la sicurezza del territorio che, insieme a tanti colleghi si è speso per il bene comune. Un pensiero e il cordoglio mio e dell’intera amministrazione va alla famiglia Brandi”. Lo ha detto il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono.
“Esprimo grande dispiacere e la mia vicinanza alla famiglia dell’operaio forestale Matteo Brandi, morto in seguito alle ferite riportate per fronteggiare il terribile incendio dello scorso 24 luglio a Monreale. Purtroppo si allunga la lista delle devastazioni e delle perdite umane e materiali causate da quei roghi quasi certamente di natura dolosa, di cui dovranno rispondere gli autori che non dobbiamo smettere di cercare per assicurarli alla giustizia. Alla famiglia di Matteo Brandi le mie più sentite condoglianze”. Sono le parole di cordoglio del deputato regionale Marco Intravaia, presidente del Consiglio comunale di Monreale, appresa la notizia della scomparsa dell’operaio forestale che era rimasto ferito durante gli incendi del 24 luglio.
“Apprendiamo con grande tristezza della morte di Matteo Brandi, l’operaio forestale impegnato nello spegnimento di un incendio, nelle giornate del 24 e 25 luglio scorso. Il primo pensiero va ovviamente ai familiari e ai colleghi di lavoro, a loro tutta la nostra solidarietà e l’affetto della Flai Cgil di Palermo”. Così dichiara il segretario generale della Flai Cgil di Palermo, Dario Fazzese, alla notizia della morte in ospedale del forestale rimasto ferito insieme a un collega mentre spegneva un incendio a Monreale. “Fatti come questo si possono e si devono evitare. Da anni – aggiunge Fazzese – denunciamo la necessità di una maggiore attenzione ai dispositivi di sicurezza ma questo non è sufficiente. Bisogna immaginare una profonda riforma di questo settore affinché a fronteggiare gli incendi non siano più lavoratori di 67 anni, che invece dovrebbero trasmettere la propria esperienza e professionalità ai tanti giovani che avrebbero la voglia e la forza di impegnarsi per la tutela della propria terra”. La Flai Cgil Palermo se necessario scenderà ancora in piazza, anche nei prossimi giorni, per chiedere una riforma urgente del settore. “Altro che demandare un tema così complesso alle associazioni di volontariato della protezione civile che – sottolinea Fazzese – per quanto siano certamente di aiuto a fronteggiare le emergenze, non possono sostituire l’idea di una gestione pubblica e professionale della lotta agli incendi”.
Cordoglio per la morte di Matteo Brandi, il forestale rimasto gravemente ferito mentre il 24 luglio scorso mentre era impegnato nello spegnimento di un incendio, viene espresso dalla Flai Cgil siciliana. Salgono così a 24 gli operai dell’antincendio vittime di incidenti mortali dall’istituzione del corpo. “Un altro lavoratore – dice Tonino Russo, segretario generale del sindacato – vittima delle inadempienze e sottovalutazioni della politica. Ci sono problemi che riguardano la sicurezza, che non c’è, ma anche il problema dell’età avanzata della gran parte degli operai per i quali sarebbero altamente sconsigliate mansioni ad alto rischio. Da tempo come chiediamo una riforma del settore che ancora non arriva”. L’operaio deceduto aveva 67 anni. “Invece di bistrattare la categoria, come spesso avviene – conclude Russo – si pensi all’impegno, a rischi che i lavoratori corrono e a un’antincendio e una forestazione che funzionerebbe se si smettesse di perdere tempo con la riforma”.
“Non basteranno cordoglio e le consuete lacrime di coccodrillo da parte di coloro che avrebbero potuto e dovuto evitare questa ennesima tragedia. Addirittura il Presidente Schifani, invece di rassicurare sul fatto che tutto quanto necessario per tutelare la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici sia già stato messo in campo, ci dice che “faremo tutto quanto necessario”, utilizzando il futuro per quello che è già dal giorno della sua elezione un suo obbligo morale, prima che giuridico. Siamo ovviamente vicini al dolore dei familiari di Matteo Brandi, ma soprattutto alla rabbia dei suoi colleghi e delle sue colleghe, che nonostante le loro professionalità, competenza e generosità, vengono mandati allo sbaraglio da chi non ha mai il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, affrontare in maniera sistemica un problema che ben conosciamo, come è quello del comparto forestale in Sicilia o anche soltanto di chiedere scusa. Come altri hanno già detto, non è ammissibile che la lotta agli incendi, senza adeguate protezioni e senza mezzi adatti, sia affidata a persone in età da pensione. Così come non è ammissibile che anche in questo settore sia vigente il blocco del turn-over, che sottomette a folli regole di finanza il diritto alla sicurezza e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici”. Lo dichiara la consigliera comunale a Palermo Mariangela Di Gangi.