Palermo

In migliaia dietro carro di Santa Rosalia, Lagalla: “Festino della testimonianza”

“Viva Palermo e Santa Rosalia” è il tradizionale saluto gridato anche ieri notte dal carro trionfale del Festino di Santa Rosalia, dal sindaco Roberto Lagalla, accompagnato quest’anno da don Pino Vitrano, responsabile della Missione speranza e carità, la cittadella dei poveri fondata da Biagio Conte, morto a gennaio, e da Carola Schirò, tra le persone vicine a padre Pino Puglisi, “3P”, come veniva affettuosamente chiamato, ucciso dalla mafia il 15 settembre di 30 anni fa.

Duecentomila secondo alcune stime, i palermitani riversatisi in strada lungo lo storico asse del Cassaro, tra Porta Nuova e Porta Felice, meta dell’affollato corteo dietro la Santuzza, rappresentata come una donna normale, in mezzo alla sua gente che la invoca come protettrice, su un carro bianco a forma di luna. Le immagini del missionario laico e del parroco di Brancaccio, educatore di generazioni di giovani, sono state proiettate sui due lati di Porta Felice che si affaccia sul mare della città. Il 399 Festino di Santa Rosalia è infatti dedicato a questi due straordinari palermitani.

“La mafia uccide i nostri figli. Chi usa droga rimpingua le tasche dei mafiosi”. A parlare è l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, davanti alla statua di Santa Rosalia. “Rosalia, con Biagio Conte – aggiunge – ci ricorda un altro uomo, don Pino Puglisi che è stato ucciso 30 anni fa da mano mafiosa. Ma non siamo qui solo per una festa esterna. Oggi Rosalia ci ricorda la morte di Giulio, vittima del crack a 19 anni. Dobbiamo aprire gli occhi”.

Don Pino Vitrano, responsabile della Missione Speranza e Carità, ieri sera è salito sul carro della Santa Patrona con il sindaco Lagalla, per invocare insieme Santa Rosalia con il caloroso inno gridato dal carro. “Rosalia non è mai stata lontana, è sempre stata vicina a Palermo e ai palermitani” ha dichiarato Biagio Conte prima di tornare alla casa del Signore, ed è così che quest’anno la statua di Santa Rosalia è scesa dallo scranno per tornare tra la gente. Ma quest’anno ricorre anche il trentennale della morte di Don Pino Puglisi, tragicamente ucciso dalla criminalità organizzata, perché era una voce fuori dal coro che combatteva contro il malaffare, recuperando spazi di vivibilità e ragazzini problematici. Per questi motivi al termine della processione, al Foro Italico, saranno proiettate ai lati del carro le immagini di Biagio Conte e Don Pino Puglisi.

“Quello che accomuna questi due giganti dell’amore e della carità sono appunto l’amore per il prossimo e la carità senza limiti – dichiara Don Pino Vitrano – La loro missione è stata proprio quella di diffondere la speranza in questa città che ha bisogno di recuperare tanto. Una città che vive spesso di emarginazione sia nel mondo degli adulti, come nel caso degli ultimi a cui si rivolgeva Fratel Biagio, sia nel mondo dei giovani, a cui guardava invece Pino Puglisi. Entrambi avevano nel cuore la speranza che questa città potesse cambiare. Se infondiamo in questa società la speranza che ci dona Cristo, possiamo aiutare a recuperare le persone per dargli la possibilità di vivere una vita nuova, soprattutto ai ragazzi, ma anche a coloro che hanno perso la speranza, come quei fratelli emarginati che vediamo spesso alla stazione e in tutti gli angoli della città”.

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