Anche quest’anno, come negli anni passati, l’associazione “Liberi di Lavorare”, presieduta da Biagio Cigno, ricorderà con una cerimonia le vittime della strage di Ustica avvenuta il 27 giugno del 1980, in cui morirono due cittadini di Monreale, Antonella e Giovanni Pinocchio, figli di Salvatore Pinocchio, funzionario comunale, che si erano recati a Bologna per visitare la madre gravemente ammalata. Alle ore 9,30 la deposizione di un mazzo di fiori in piazza Inghilleri, dove nel 2005 l’amministrazione comunale pose una scultura commemorativa.
Alla manifestazione di martedì giorno 27 giugno, hanno già diverse associazioni del territorio: l’Osservatorio alla Legalità Giuseppe La Franca presieduta da Claudio Burgio, l’associazione Venero presieduta da Giuseppe Magnolia, l’associazione MonsRealis presieduta da Margherita Gambino e l’Auser di Monreale Circolo Biagio Giordano, presieduta da Luigi Mazzola.
La sera del 27 giugno 1980 quando il Dc9 dell’Itavia, partito da Bologna e diretto a Palermo, all’altezza dell’isola di Ustica uscì dagli schermi radar e venne dato per disperso. Solo il giorno dopo vennero avvistate le prime vittime che alla fine saranno 81, 64 adulti (tra cui i fratelli Pinocchio) e 11 bambini, due dei quali con meno di 2 anni. Insieme a loro 4 uomini dell’equipaggio. Le numerose rogatorie internazionali (indirizzate a Usa, Belgio, Germania, Francia e per finire anche al governo transitorio della Libia dopo la caduta del regime di Gheddafi) che la procura di Roma ha avviato negli anni scorsi, nell’ambito dell’inchiesta bis aperta per strage contro ignoti, non hanno consentito di arrivare a risultati concreti: alcuni Paesi hanno fornito informazioni senza alcuna rilevanza penale mentre altri hanno totalmente ignorato la richiesta. Non si conosce ancora la verità sulle cause che portarono l’aereo a precipitare.