I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza cautelare di arresti domiciliari emessa dal gip di Palermo su richiesta della Procura diretta da Maurizio de Lucia a carico di sei persone indagate a vario titolo per corruzione e falso. Disposto anche il sequestro di circa 900 mila euro che sarebbe il guadagno derivato dei delitti contestati agli indagati. Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo in collaborazione con la direzione provinciale dell’Inps e hanno svelato un giro di mazzette con al centro A.G., un dirigente dell’Asp di Palermo, presidente di alcune commissioni provinciali per l’invalidità civile; un medico certificatore, abilitato dall’Inps all’inserimento dei certificati necessari all’avvio delle pratiche di richiesta delle invalidità e diversi intermediari che mettevano in contatto chi era interessato ai benefici assistenziali e i pubblici ufficiali corrotti.
Secondo gli inquirenti, A.G. in cambio di denaro e regali avrebbe redatto, anche usando documenti falsi, verbali di riconoscimento di invalidità senza verificare che i richiedenti ne avessero i requisiti. In alcuni casi gli attestati sarebbero stati rilasciati a chi non ne aveva diritto, in altri le tangenti avrebbero contribuito a velocizzare le pratiche. Gli investigatori hanno scoperto una sorta di tariffario con le cifre imposte dal dirigente medico per l’istruttoria delle pratiche. Il pubblico ufficiale, inoltre, provvedeva senza il visto collegiale delle commissioni, violando così il regolamento del procedimento. Sono al vaglio centinaia di istanze di invalidità rilasciate dalla commissione. Gli indagati come compenso avrebbero preteso le prime mensilità dei benefici o parte degli arretrati riconosciuti.