Michele Sala da tutti era conosciuto il “rivoluzionario”. Cinquant’anni fa, l’11 maggio del 1973, moriva uno dei personaggi politici più influenti della storia di Altofonte. E’ stato anche membro della Camera dei deputati nella I e nella II Legislatura. Sala era un barbiere che decise, ben presto di dedicarsi alla vita politica, ma soprattutto ai diritti degli operai e dei contadini. In giovane età si iscrisse alla Camera del Lavoro “rossa” e prese parte al movimento giovanile socialista di Palermo. Nel 1921 aderì al PCdI. Con l’avvento del fascismo decise di emigrare negli Stati Uniti, dove militò nel Partito comunista americano. Riprese la sua attività politica e sindacale in Italia a partire dal 1943, dopo il suo rientro clandestino in Sicilia. Assunse incarichi dirigenziali nel partito comunista dell’isola, dirigente della Federazione comunista di Enna nel 1945-1946, e fu segretario della Camera del Lavoro di Palermo nel 1947-1950, posizione da cui si occupò della situazione degli agrari siciliani. Nel 1948 fu eletto deputato e venne riconfermato nella successiva Legislatura.
Altofonte è molto legata alla storia di Michele Sala. Tanto che gli sono state intitolate una piazza e la sede di Rifondazione comunista. Oggi proprio il comune in provincia di Palermo, ha voluto ricordare la figura del politico italiano con un convegno che si è tenuto presso l’aula magna del comprensivo Armaforte. Hanno preso parte tra gli altri, Giuseppe Russo, dirigente scolastico dell’Armaforte di Altofonte; Italo Tripi, ex segretario Cgil Sicilia; Enzo Di Girolamo, presidente dell’associazione Michele Sala di Altofonte; Elio Sanfilippo, autore del libro “Michele Sala, storia di un rivoluzionario di Altofonte” e Dino Paternostro, responsabile “Legalità e memoria storica” Cgil Palermo.