Bene quest’anno la Festa del Crocifisso. Il sindaco Alberto Arcidiacono e la sua brava squadra di assessori sono riusciti a confezionare una festa che ha mescolato, sapientemente, una buona dose di eventi moderni con i classici della tradizione. Perché va bene il folklore, per carità, ma una città come Monreale, con il suo Duomo patrimonio Unesco, ha bisogno di eventi di grande respiro e richiamo internazionale. E così “A festa ru me paisi“, è diventata meno “paesana”, offrendo ai residenti e ai turisti un calendario di cose molto interessanti.
Tutto bello? Assolutamente no. Ma potremmo dire bene la prima. Anzi la quarta per il primo cittadino di Monreale. Con occhi puntati al 2026, quando la Festa del Santissimo Crocifisso staccherà la 400esima edizione. E ci si aspettano ben altre cose. Ci sono tre anni per pensarci. E potrebbe essere lo stesso Arcidiacono a doverlo fare (si vota per il sindaco nel 2024). C’è da dire che quest’anno il comune di Monreale ha avuto la possibilità di avere dei soldi a disposizione (fondi comunali e fondi regionali). E fare le cose avendo un budget è sempre tutto più facile. Ma apprezziamo, e tanto, la scelta fatta su proporre un palinsesto ben articolato e con eventi destinati a varie fasce di età. Bene la scelta di aumentare i posti auto. Si è riusciti a snellire e di tanto il traffico in una città caotica come Monreale. Così come le luminarie di grande impatto. Forse da rivedere le posizioni delle giostre. Ma campiamo che non sarà semplice, proprio per motivi logistici. Per il resto una bella prova portata a casa dall’amministrazione Arcidiacono.