Fiumi di cocaina all’ombra di mafia e ‘ndrangheta: 21 le persone arrestate

Redazione

Palermo - Smantellata un'organizzazione criminale

Fiumi di cocaina all’ombra di mafia e ‘ndrangheta: 21 le persone arrestate
Il traffico sarebbe stato diretto da due fratelli, figli di uno storico esponente del mandamento di Villagrazia/Santa Maria di Gesù

18 Aprile 2023 - 09:58

Operazione antidroga eseguita dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo nei confronti di 21 persone, per le quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Sequestrati beni per un milione di euro.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Fiumi di cocaina tramite una strutturata rete attiva tra la Calabria e la Sicilia. Le indagini, condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Palermo, hanno riguardato un gruppo criminale, con base operativa a Palermo che sarebbe stato diretto da due fratelli, figli di uno storico esponente del mandamento mafioso di Villagrazia/Santa Maria di Gesù. Sarebbero stati in affari da anni con una famiglia calabrese, coinvolta nella gestione del traffico nella provincia di Reggio Calabria e legata da vincoli di parentela con esponenti di spicco della ‘ndrina di San Luca, che avrebbe garantito il sistematico approvvigionamento di grossi quantitativi di stupefacenti.

GLI AFFARI CON LA FAMIGLIA DI REGGIO CALABRIA

L’indagine avrebbe, infatti, consentito di ricostruire accordi per la fornitura di almeno 10 chili di cocaina al mese, destinata al mercato palermitano, che avrebbe generato per l’organizzazione un giro d’affari illecito stimabile in circa dieci milioni di euro all’anno. La droga stoccata in depositi dislocati in provincia di Reggio Calabria, veniva trasportata su gomma lungo la tratta Reggio Calabria-Messina-Palermo, abilmente occultata con diversi carichi di copertura o all’interno di sofisticati doppi fondi creati nelle auto dei corrieri, accessibili mediante aperture elettro-meccaniche. Nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto 6 corrieri di droga, operanti anche nel pieno del periodo pandemico sfruttando le proprie attività lavorative, e 2 basisti che custodivano parte della droga a Palermo, con il sequestro di circa 50 chili di cocaina, che se immessa nel mercato avrebbe fruttato profitti illeciti per oltre 4 milioni di euro.

SEI DEGLI INDAGATI CON IL REDDITO DI CITTADINANZA

Le fiamme gialle palermitane hanno poi proceduto a valorizzare in chiave patrimoniale – secondo una procedura operativa attuata in tutti i settori di servizio volta a disarticolare in maniera radicale le organizzazioni criminali – gli elementi acquisiti nel corso delle indagini, attraverso l’esame, il confronto e l’incrocio di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso al Corpo, dalle quali è emersa l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità degli indagati e la capacità reddituale dichiarata, richiedendo l’applicazione di misure cautelari patrimoniali. Con il medesimo provvedimento, il gip ha quindi disposto il sequestro preventivo di società, beni mobili e immobili riconducibili agli indagati per un valore complessivo pari a oltre un milione di euro. Sei dei destinatari delle misure cautelari, infine, risultano percepire direttamente o tramite il proprio nucleo familiare il “reddito di cittadinanza”. In conformità alle disposizioni vigenti, tale circostanza sarà oggetto di comunicazione all’Inps al fine dell’immediata sospensione del beneficio.

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