Confisca da 2 milioni di euro a carico di Stefano Polizzi, palermitano di 67 anni, arrestato nell’aprile del 2012 nell’ambito dell’operazione denominata “Sisma”, per aver commesso due tentate estorsioni aggravate. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo di Palermo ed emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo. Polizzi è ritenuto persona particolarmente vicina ai vertici della famiglia mafiosa di Misilmeri, ed è stato condannato a 4 anni di reclusione, pena divenuta irrevocabile nel marzo del 2017. Il patrimonio, riconducibile a “Cosa Nostra”, è entrato così definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato.
Le indagini del Nucleo investigativo dei carabinieri di Palermo, avevano già portato nel novembre del 2013, all’emissione da parte della Sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Palermo, a un provvedimento di sequestro, con la confisca di primo grado emessa dalla stessa autorità giudiziaria nel maggio del 2020. Polizzi è detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Venere, perché è stato nuovamente arrestato nel novembre del 2018 nell’operazione “Cupola 2.0”, poiché ritenuto, dagli investigatori, il reggente della famiglia mafiosa di Bolognetta, e condannato in primo grado a 17 anni di reclusione. La confisca riguarda due imprese a Bolognetta nel settore edile, un immobile a Bolognetta, una quota di un panificio a Marineo, un immobile a Marineo, 5 appezzamenti di terreno a Bolognetta, un abitazione rurale a Bolognetta, 8 automezzi e 8 rapporti bancari.