Ascoltati dalla Commissione regionale Antimafia, alla prefettura di Palermo, il procuratore della Repubblica, Maurizio de Lucia, e la procuratrice generale, Lia Sava. L’organismo dell’Ars, presieduto da Antonello Cracolici, dopo avere incontrato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, guidato dalla prefetta Maria Teresa Cucinotta, ha audito i magistrati palermitani nell’ambito di una serie di incontri organizzati per una mappatura del crimine organizzato nelle varie provincie siciliane. La commissione ha sentito anche il comandante provinciale dei carabinieri, Giuseppe De Liso, il comandante provinciale della Guardia di finanza, Domenico Napoletano, e il capo centro della Direzione investigativa antimafia di Palermo, Alessandro Mucci. A seguire i sindaci del Palermitano su questioni relative alla presenza della criminalità mafiosa nel territorio.
“Molto costruttivo l’esito della riunione della Commissione Regionale Antimafia nella Prefettura di Palermo. Tanti i problemi sul tappeto, dal radicamento della criminalità organizzata, alla permeabilità delle pubbliche amministrazioni, fino allo spaccio della droga, analizzati nel corso dell’audizione di tutti gli enti istituzionali coinvolti”. Così il deputato regionale di Fratelli d’Italia, Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia, in merito all’audizione.
“La Commissione continua le trasferte per comunicare la sua vicinanza al territorio – aggiunge -. Sono stati auditi i componenti del Comitato per l’Ordine pubblico e sicurezza di Palermo, Prefetto, Questore, Comandante provinciale dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, il Capo Centro Dia; il Procuratore generale della Corte d’Appello di Palermo, il Procuratore Capo della Repubblica di Palermo, tutti i sindaci della provincia. In modo preoccupante è emerso il dilagare del consumo di droghe sintetiche fra i giovanissimi, in modo particolare, il crack. C’è molto allarme sul problema per affrontare il quale la politica deve fare rete con le Istituzioni, le Forze dell’Ordine, le famiglie e la scuola. È risultata evidente anche la necessità di non abbassare la guardia nella lotta alla mafia che, nonostante i colpi subiti di recente, mostra sempre capacità di riorganizzarsi e di inabissarsi per sopravvivere nei momenti in cui lo Stato mette a segno vittorie importanti”.