Grande successo per la prima sagra del “carduni vruricatu” di Pioppo organizzata dall’amministrazione comunale, dalla Pro Loco di Monreale e dal Comitato Pioppo Comune. La giornata non era certo invitante e le condizioni meteo hanno tenuto gli organizzatori col fiato sospeso, ma è andata benissimo nonostante la leggera pioggia caduta per fortuna alla fine della manifestazione.
Alla conferenza iniziale hanno partecipato il sindaco Alberto Arcidiacono, il coordinatore del Forum dell’Oreto Francesco Liotti, l’agronomo Piero Cangemi, il produttore Vito Badalamenti, Fabio Di Francesco Presidente Slow Food Sicilia, Nino Lo Bello Presidente di “Fa’ la cosa giusta” e l’artigiana Enza Scala, che hanno sottolineato le proprietà nutrizionali e i possibili sviluppi futuri della coltura dei cardi. Rosario Favitta del Comitato Pioppo Comune ha coordinato l’organizzazione dell’evento, la presidente della Pro Loco Amelia Crisantino ha sottolineato l’importanza di una iniziativa che è già al suo secondo anno di vita e nasce quest’anno come sagra. Si lavora su questo prodotto già da un po’ di tempo, infatti l’anno scorso il cardo di Pioppo è stato inserito nel “paniere” di Slow Food, l’organizzazione internazionale non profit, impegnata a ridare valore al cibo nel rispetto di chi produce, raccoglie nel “paniere” i prodotti a rischio estinzione e per il “carduni vruricatu” è stato un primo passo verso la tutela. Adesso si stanno portando avanti le pratiche per il suo inserimento nei Pat, i Prodotti Agroalimentari Tradizionali caratteristici di un territorio.
Il “carduni” andrebbe così ad aggiungersi agli altri campioni: la nostra città già annovera tra i propri prodotti tipici i biscotti e il pane di Monreale, il susino “sanacore” e la zucca “virmiciddara”. Nella tradizione alimentare del monrealese “u carduni vruricatu” è il cibo delle feste, la cui produzione è limitata al periodo che va da Natale a carnevale: l’obiettivo è estenderne la coltivazione facendolo diventare un prodotto di nicchia richiesto sul mercato, non solo su quello locale. Ed è un modo per fare un’economia sana, che valorizza le risorse del territorio.