L’istituto Guglielmo II ha ospitato Giuseppe Costanza, autista e uomo di fiducia del giudice Giovanni Falcone, per un incontro con gli studenti, che si è tenuto presso la palestra del plesso di Aquino. “Incontrarlo ed ascoltare dal vivo la sua testimonianza è stata una grande emozione per i ragazzi delle classi della scuola secondaria di primo grado”, hanno detto dall’istituto. Giuseppe Costanza ha iniziato il suo racconto ricordando agli alunni quanto avvenne il 23 maggio del 1992, giorno in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della sua scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
“Da anni ormai all’interno del piano dell’offerta formativa del nostro istituto – spiegano dalla dirigenza – il progetto di legalità assume una forte centralità. Ogni giorno sui banchi di scuola, noi docenti cerchiamo di promuovere la consapevolezza civile e culturale per riconoscere, analizzare e prevenire ogni forma di atteggiamento mentale e comportamentale di tipo mafioso. L’obiettivo principale che l’istituto ha sempre perseguito è quello di sensibilizzare e recuperare negli allievi la memoria di coloro che non ci sono più e, allo stesso modo, di valorizzare le azioni e le testimonianze di coloro che sono ancora vivi perché sopravvissuti alle stragi”.
Durante l’incontro, l’attenzione dei ragazzi è stata catturata, in un primo momento, attraverso le immagini di un video che lo stesso Costanza ha montato per loro: “hanno riflettuto sulla drammaticità dei fatti accaduti e sono stati stimolati a prenderne coscienza – aggiungono dalla scuola -. Costanza è stato molto attento nella narrazione di alcuni episodi, cosa non semplice con dei ragazzini che in alcuni casi stentano a rielaborare quanto gli viene raccontato, catturando totalmente la loro attenzione”.
Nella seconda parte dell’incontro i ragazzi, con i loro sguardi curiosi, con i loro volti trasparenti hanno preso il ruolo di protagonisti dell’evento. Una raffica di domande ha messo in luce l’ottimo lavoro preparatorio a quest’incontro svolto dagli insegnanti e Costanza non si è sottratto a rispondere con generosità ma anche con rigore a tutti i ragazzi, ai quali ha confidato che negli anni in cui era stato autista di Falcone, aveva imparato a convivere con la paura, ogni volta che usciva da casa non sapeva se avesse potuto riabbracciare la moglie e i suoi figli, tuttavia non abbandonò mai il magistrato perché aveva compreso il grande impegno del giudice e il suo bisogno di avere accanto uomini di estrema fiducia, e lui era uno di questi.