di Cirò”. In particolare è emersa la capacità del gruppo criminale di controllo del territorio attraverso inditimidazioni ed episodi estorsivi ai danni delle attività imprenditoriali/commerciali, con il chiaro intento
di monopolizzare, sotto il profilo economico, interi settori commerciali, mediante l’apertura di nuove realtà economiche gestite dagli affiliati, da loro familiari o prestanome. Alterata la libera concorrenza, in particolare nel settore dell’ortofrutta. Inoltre venivano controllati i porti di Cirò Marina e di Cariati mediante minacce, onde ottenere, in regime di
monopolio, il controllo dell’intera filiera del pescato.
Con i proventi delle varie attività venivano pagati gli stipendi agli affiliati, per sostenere economicamente le famiglie dei detenuti e corrispondere le relative spese legali. Il gruppo criminale disponeva di armi da guerra e comuni da sparo, in parte sequestrate.
– foto: Carabinieri
(ITALPRESS).