Cronaca

Dieci anni di Monreale Press: “Grazie ai nostri lettori”

Sono trascorsi esattamente dieci anni da quando Monreale Press vedeva la luce per la prima volta e “sbarcava” su internet. Da allora, ben 3.650 giorni fa, tante cose sono cambiate. Non solo nell’aspetto grafico del giornale vero e proprio, ma anche nel gruppo editoriale Migi Press. Monreale Press è nato per ampliare l’offerta dell’informazione sul territorio monrealese. Ma con un obiettivo: quello di essere sempre al servizio dei cittadini. Scrivendo i fatti e le notizie, con rigore e con rispetto deontologico. Dal nostro arrivo a oggi, sono cambiati sindaci, assessori, consiglieri comunali e dirigenti. Noi siamo rimasti sempre gli stessi. Non ci siamo mai tirati indietro di fronte alle difficoltà e non abbiamo mai voltato la testa di fronte agli episodi. Oggi Monreale Press, che fa parte del network dell’agenzia di stampa Migi Press, sta continuando il processo di crescita che si era prefissato. Grazie, soprattutto, al supporto dei lettori che lo seguono quotidianamente con numeri che ci fanno andare avanti nonostante le difficoltà.

Dalle “liti” con l’ex sindaco Filippo Di Matteo, alle lunghe dirette per il Santissimo Crocifisso, passando a documentare incidenti stradali, ma anche storie di personaggi che ce l’hanno fatta. I disagi dei residenti e le novità dell’amministrazione comunale, fino ai momenti tragici della pandemia, uno dei periodi più intensi dal punto di vista lavorativo che ci ha spinto a uno sforzo immane per informare tutti i nostri lettori rinchiusi a casa. Oggi il mestiere del giornalista è in una fase calante. Un mestiere che ha bisogno di nuove energie e, soprattutto di novità. Noi stiamo continuando a imparare, e cerchiamo ogni giorno di fare meglio, di farci trovare pronti alle novità e anche di innovare. Monreale Press è ancora un bimbo. Ne siamo consapevoli. Ma dieci anni di certo non li festeggiano tutti. Continuiamo a fare ai nostri lettori la promessa che abbiamo fatto nel febbraio 2013: noi continueremo a fare il nostro mestiere nella maniera più “pulita” possibile, cercando di essere sempre il “cane da guardia” della democrazia.

Share
Published by