CALTANISSETTA (ITALPRESS) – E’ stata rinviata al 9 marzo l’udienza del processo al boss Matteo Messina Denaro, accusato di essere il mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio, che si celebra nell’aula bunker di Caltanissetta. Lo ha stabilito il presidente della Corte d’Assise di Caltanissetta, Maria Carmela Giannazzo, per consentire al difensore di essere presente.
Messina Denaro ha nominato come difensore di fiducia la nipote Lorenza Guttadauro. E l’avvocato d’ufficio Salvatore Baglio ha chiesto la concessione di un termine a difesa rappresentando che la notifica dell’ordinanza cautelare all’imputato e la contestuale nomina dell’avvocato di fiducia è avvenuta oggi.
Intanto, l’ex super latitante ha rinunciato a essere presente in videoconferenza, dal carcere de L’Aquila, dove si trova detenuto, a causa della sua prima seduta di chemioterapia a cui è stato sottoposto all’interno del penitenziario.
Intanto, stamane, è stato interrogato dal gip del Tribunale di Palermo il commerciante di olive Giovanni Luppino, che lunedì ha condotto in auto Matteo Messina Denaro alla clinica La Maddalena del capoluogo siciliano per essere sottoposto a una seduta di chemioterapia.
“Non sapevo fosse lui. Sapendo che si trattava del boss, solo un pazzo avrebbe potuto accompagnarlo”, avrebbe dichiarato, rispondendo al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
Luppino ha sostenuto di non conoscere Messina Denaro, che gli
sarebbe stato presentato come cognato di Andrea Bonafede.
Il gip Fabio Pilato ha convalidato l’arresto in flagranza
dell’indagato, riservandosi di decidere sulla richiesta di
custodia cautelare in carcere. Luppino è accusato di
favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso ma anche di
procurata inosservanza della pena. L’udienza si è svolta nel
carcere Pagliarelli di Palermo.
Foto ufficio stampa Carabinieri
(ITALPRESS).
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