“Fratel Biagio era laico cristiano, un mite potente lottatore”. Così l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, durante l’omelia della funzione per i funerali del missionario scomparso all’età di 59 anni. La Cattedrale di Palermo è gremita di gente, quella che ha aiutato per tutta la sua vita non dimenticando mai gli ultimi, i poveri. Senza fare distinzione di religione, etnia o colore della pelle. Nelle prime file anche i genitori di fratel Biagio, Giuseppe e Maria e le sorelle Angela e Grazia, oltre alle numerosissime autorità presenti.
“Fratel Biagio si è appropriato di una sola eredità: il dolore e la povertà dei fratelli. L’eredità che ci lascia adesso è però la ricchezza del suo esempio”, aggiunge Lorefice con volto commosso al termine dell’omelia. Le offerte fatte durante la messa funebre saranno interamente devolute alla Missione Speranza e Carità. “Fratel Biagio Conte ha fatto della preghiera fiduciosa nel suo Dio la bussola della sua esistenza. Nostro signore ti ringraziamo per il dono che hai fatto alla città di Palermo, alla Chiesa e al mondo: il dono di un cristiano. Il dono di un fratello che ha creduto alla tua parola fino alla fine e fino in fondo”, sottolinea l’arcivescovo Corrado Lorefice.
“Anche oggi, giorno dell’ultimo saluto a fratel Biagio Conte, la città è accorsa in Cattedrale per dare un abbraccio a uno dei simboli più luminosi di Palermo. L’impegno di tutti dovrà essere rivolto a non disperdere il messaggio di fratel Biagio e ad accompagnare l’azione della Missione Speranza e Carità che proseguirà nella sua opera anche dopo la scomparsa della sua guida. A testimonianza di quanto sia forte la volontà di questa amministrazione, la Giunta comunale, all’unanimità, ha deciso di promuovere l’iter di intitolazione a Biagio Conte di un’area vicino alla Missione”. Lo dice il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che aggiunge: “Ho informato il prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, che ha mostrato apertura verso questa iniziativa del Comune e alla quale spetta emettere un provvedimento che anticipi l’intitolazione di una strada rispetto ai tempi ordinari. E’ un primo gesto affinchè resti sempre vivo il ricordo di Biagio Conte”.
“Fratel Biagio mi ha affidato un testamento, quello di lavorare insieme per i poveri – le parole del presidente della Regione Renato Schifani -. Evidentemente capiva che stava andando via, ma mi ha detto ‘lavoriamo insieme. Le sue parole e la sua missione credo siano un patrimonio dell’umanità, non soltanto della nostra città e della nostra regione. Figure come lui aiutano, stimolano la politica, quella sana, a mettersi ogni giorno in discussione per chi ha bisogno. Noi lo faremo con tutto il cuore e sono convinto che daremo una grande risposta, non soltanto a lui ma ai poveri che tanto hanno bisogno di un momento di fiducia, sostegno e aiuto. Dobbiamo pensare agli ultimi, non soltanto alla politica urlata ma a questo mondo che soffre in silenzio e dignità. Il suo messaggio era di amore per tutti, per il bene, per la gente e per i poveri. Il patrimonio che ci lascia Biagio Conte non può essere disperso. Lavoreremo quotidianamente perché questo non avvenga”, aggiunge Schifani.