Scoperto il covo del super latitante Matteo Messina Denaro. Il boss si nascondeva a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, in pieno centro storico. Si tratta dello stesso paese di Giovanni Luppino, arrestato insieme al boss per favoreggiamento. Sono stati i carabinieri del Ros e la Procura di Palermo a individuare il covo. La perquisizione è durata tutta la notte. Alla perquisizione ha partecipato personalmente il procuratore aggiunto Paolo Guido che da anni indaga sull’ex latitante di Cosa nostra. L’edificio, che si troverebbe nel centro abitato, è stato setacciato palmo a palmo.
Intanto è passata la prima notte in carcere per il boss, portato prima nella caserma dei carabinieri San Lorenzo e poi trasferito all’aeroporto militare Boccadifalco, da dove ha raggiunto con un volo speciale il carcere di massima sicurezza a L’Aquila. Messina Denaro sarà interrogato nei prossimi giorni dal Procuratore capo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. Per l’ultimo stragista è stato proposto il carcere duro, il 41 bis. “Al momento le condizioni sono compatibili con la detenzione in carcere. Ancora, in questo momento, non possiamo rispondere su quale sarà la struttura penitenziaria a cui sarà destinato Matteo Messina Denaro”, ha detto il procuratore aggiunto Paolo Guido nel corso della conferenza stampa per l’arresto.
“Matteo Messina Denaro andrà al carcere duro perché quell’istituto esiste ancora grazie a questo governo. Quindi qualcuno dovrebbe spiegarmi su che cosa si sarebbe fatta una eventuale trattativa”. ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite ieri sera di “Quarta Repubblica” su Rete 4. “Non c’è bisogno di mettersi d’accordo con la mafia per batterla, si può fare. E in queste ore l’Italia lo ha dimostrato”, ha sottolineato. Foto Rosaura Bonfardino/Palermo Today